venerdì 28 dicembre 2012

Lo Hobbit, la recensione

Un viaggio allungato


Mi siedo sulla mia poltrona nel cinema e guardo i due biglietti in mano: 20 Euro per due posti (io e mia sorella), e due occhialoni neri che mi dovrò ricordare di consegnare all'uscita (di nuovo quell'odiatissimo 3D; ormai sinonimo di la proiezione che volevo evitare, ma che ho visto perché sennò mi toccava aspettare un'altra ora al freddo ). E sai come mi sento? Un coglione.

Faccio un rapido calcolo: 10 Euro per vedere un terzo di film, questo significa che dovrò pagare trenta euro per vedere la storia nella sua interezza; un storia che ho letto per la prima volta in un pomeriggio.

E mi sembra di vederli, i produttori; nella mia mente sono caricaturati come dei maialini con capello a cilindro, monocolo e panciotto - non molto diversi da una vignetta anti-capitalista dell'era Sovietica - e li vedo mentre si rigirano nel denaro, ridendo alle mie spese: quei coglioni pagherebbero per vedere qualunque cosa! Prendiamo un libro, lo tagliamo in più film, e loro pagheranno comunque! Culi in poltrona! Come abbiamo fatto a non pensarci prima? La trilogia originale ci poteva durare nove film!


giovedì 20 dicembre 2012

5 film di Babbi Natali assassini

A che serve l'innocenza se non la puoi rovinare?

Il Solstizio incombe su di noi, caro mio amico di letture e di sventure; la bufera arriva sulle nostre case con furia e neve; il freddo di questo wunternacht si appiccica alle finestre e forma volti di fantasma che ci sguardano nel salotto in cui ci siamo accucciati - ma il camino è acceso, la televisione è pronta, la cioccolata calda anche. Quale miglior momento che questo per stare insieme alle persone più care e godersi qualche bel film con Babbo Natale che ammazza gente?

lunedì 10 dicembre 2012

5 frasi sul cinema che non sopporto più

Mi riconosco nel petto scolpito ed il grido femminile di Flanders.
Senza il petto scolpito. 

Sai, quando ho cominciato questo blog volevo tentare di essere positivo, di parlare delle cose che amo con rispetto e apprezzamento. Ritenevo l'internet un posto brutale, pieno di critici senza cuore sempre pronti a saltare alla gola dei loro telefilm e film preferiti. A massacrare i loro intrattenitori, a farli a botte per il fatto che non hanno intrattenuto come dovevano. E io volevo essere l'eccezione.

Ma poi è successo una cosa strana: questo post è diventato il secondo post più popolare del Drago di Plutonio. E' il post più cercato in rete, e quello più citato. Perché? Essenzialmente perché sparla.

Aprire questo blog mi ha insegnato tante cose - e non soltanto che il verdana è il font migliore per la lettura sul cellulare - mi ha insegnato anche che se la rete è un posto brutale fatto di sparlatori e troll e flammatori e bulli pronti a gridare fail!, la colpa è solo del pubblico. Perché all'internet piace sparlare. 

L'anno, 2012. Il luogo, cyberspazio. 
Territorio brutale pieno di cattiverie su Keanu Reeves.

Quindi mi adeguo alla massa. Mi faccio cattivo. E sparlo del pubblico.

Di quei cinema-andanti che non riescono ad esimersi dal dire banalità. Esatto, quelli che sono già pronti con giubbotto e ombrello appena partono i titoli di coda; quelli che ridono ogni volta che un qualche animale animato cade o inciampa o dice una frase con leggera accentuazione regionale; quelli che sono convinti che Star Wars e Star Trek siano la stessa dannata cosa!

Ci sono certe frasi che non ho mai sopportato. Frasi pronunciate da gente come quella descritta sopra, a volte anche pronunciata da amici - anche da compagne. Ogni volta che le ho sentite ho resistito la tentazione di salire sul palco del cinema e di gridare il mio rancore verso il pubblico. Ho mangiato, masticato e ingoiato.

Non più

sabato 1 dicembre 2012

Le 5 peggiori citazioni del "Corvo"

Troppo dark per queste mutande

Parliamo del Corvo. Dai, perché no? 
Parlare del Corvo significa parlare del passato, della mia adolescenza, degli anni '90 - esatto, di quegli anni '90 che, da pallosi che erano mentre li vivevamo, sono improvvisamente diventati i moderni Happy Days per tutta una generazione di nuovi teenagers.

E mentre ringrazio i diciassettenni di oggi per il fatto che si sono convinti che io sia cresciuto in un'età dell'oro fatta di Kurt Cobains e Billy Corgans - e certamente non voglio essere io quello che gli spezza la fantasticheria nostalgica - vi rivelo una cosa: gli anni novanta erano anche piuttosto pacchiani.

Diciamocelo: vivevamo nel bel mezzo di un boom economico e per la prima volta dopo più di quarant'anni non temevamo la guerra atomica; eppure non trovavamo di meglio da fare che piangerci addosso.

E nessun film sapeva piangersi addosso meglio che Il Corvo. Credi che Twilight sia un film per adolescenti? Cazzate. 

Questo è un film per adolescenti.

martedì 13 novembre 2012

Nightmare. La retrospettiva completa (raccolta)


Il Drago di Plutonio affronta la sala caldaia più temuta d'America in questa retrospettiva in tre parti

Se ti sei mai chiesto cosa possa spingere un'orda di appassionati a sorbirsi nove film su un pervertito bidello non morto, e a parlarne con amore e reverenza questa retrospettiva ti schiarirà le idee:



sabato 10 novembre 2012

Nightmare, la retrospettiva (terza e ultima parte)


Riesci a trovare l'errore?

Ormai mi hai seguito fino alla terza parte di questa retrospettiva (o almeno dovresti averlo fatto; non hai ancora letto le parti uno e due? Ripara subito!), quindi dovresti avere tutto quello che ti serve per trovare l'imprecisione nell'immagine bitmappata di sopra. Ormai, se non lo eri da prima, non puoi che essere un esperto sull'assassino ustionato.

Ma cosa è capitato dopo la sua morte? Come poteva la New Line anche soltanto per un attimo pensare di seppellire il loro mostro fabbrica denari? Beh, dopo il sesto film della serie, Freddy è tornato altre tre volte - con risultati mediamente buoni. Anche se il remake non ha messo d'accordo nessuno...

mercoledì 31 ottobre 2012

Nightmare, la retrospettiva (seconda parte, di tre)

Ma perché nessuno pensa mai ai bambini?

Bentornato alla seconda parte della retrospettiva sul franchise horror più popolare degli anni ottanta.
Se hai già letto il primo post di questa serie, sai che ho già parlato dei primi film nella lunga saga: a partire dal primo, popolarissimo, Nightmare fino al terzo - ritenuto uno dei migliori.

Ora affronterò i seguenti tre: da molti ritenuti i meno interessanti, e in alcuni casi addirittura i peggiori. Ma come spesso succede con la cultura trash, qualcosa di buono si trova sempre - anche se spesso devi scavare a lungo, e a volte ti becchi una brutta infezione - quindi, comincio a scavare!

sabato 27 ottobre 2012

Nightmare, la retrospettiva (prima parte)

Happy Halloween, bitch!

Ogni anno a fine ottobre, mentre la maggior parte della gente cerca di imbucarsi in discoteca o preferisce lamentarsi di come tutta la festa sia un'americanata, io cerco di farmi di film horror

Occerto, non ho problemi a guardarne in qualunque periodo dell'anno - anche a natale, se è per questo. Ma ad halloween assume tutto un gusto più autentico. 
L'anno scorso ho dedicato l'intera giornata alla saga di Nightmare on Elm Street, dall'inizio alla fine, e quest'anno mi piacerebbe ripetere l'esperienza; però questa volta con te - passando in rassegna tutti i film della serie e dedicando un po' di spazio a ognuno. 

Quindi, se non conosci la differenza tra un Nightmare 3 e un Nightmare 5; se non sai quali siano quelli con Nancy e quali quelli con Alice; se vuoi sapere in quale si trova la scena delle polpette che gridano aiuto e in quale la scena della testa schiantata nel televisore - ecco la tua guida definitiva!

martedì 23 ottobre 2012

Top 10: i migliori film parodia (seconda, e ultima parte)


Benvenuto alla seconda parte della mia prima Top 10 su questo blog.
Devo confessare che scegliere i film da mettere nel precedente post è stato un vero tormento, mi ha costretto a scegliere tra almeno una ventina di film che adoro moltissimo; per farti un esempio, la posizione 10 è stata combattuta tra il vincitore e la pazza storia del mondo praticamente fino a quando non mi sono messo a scrivere.
Ma se per loro la scelta è stata dura, sulle prime posizioni non ho mai avuto dei dubbi; qui appaiono cinque film, che nella mia opinione, hanno fatto o stanno facendo la storia del genere - parodie realizzate con una tale arte che in alcuni casi mi hanno addirittura emozionato, oltre che fatto ridere come un deficiente.

venerdì 19 ottobre 2012

Top 10: i migliori film parodia (prima parte)



Esistono due segni di successo in questo mondo: che ti odiano e che ti prendano in giro. Non potrai mai essere sicuro di avercela davvero fatta finché non ricevi almeno un insulto, e non ti trovi almeno una volta parodiato. 
E in questo genere - forse l'unico - il cinema ha una posizione di prestigio sopra alla carta stampata: perché se nessuno si ricorderà le parodie letterarie di Twilight o di 50 Sfumature, dopo che saranno stati dimenticati i romanzi a cui sono legati, i film parodistici belli vengono ricordati anche decenni dopo - ci sono forse più persone oggi che guardano Un Uomo in Calzamaglia che quelli che guardano Il Principe dei Ladri, e ti ricordi forse come si chiamava il film parodiato da L'aereo più Pazzo del Mondo? Ed è forse importante perché tu ti diverta?
Se una parodia è girata bene, al cinema, può diventare un classico.

lunedì 15 ottobre 2012

5 citazioni cinematografiche che non sopporto più



Non posso essere l'unico. Sono forse l'unico?
Ti dev'essere capitato di sentirti così, almeno qualche volta - senti una citazione, tratta da un film che tutti ritengono un capolavoro, tutti sembrano pronti a inginocchiarsene come fosse la manifestazione del Budda fatta cinema, e invece tu ti fermi e pensi: cosa?
Che diavolo significa quella frase? Non significa niente! E' assurda! Non è bella, non è poetica. E' un'enorme stronzata!

Il problema della citazione cinematografica è che, se ripetuta un sufficiente numero di volte, finisce col diventare fossilizzata: se spacciata per frase poetica, allora diventa il simbolo della frase poetica; se spacciata per frase divertente, allora diventa la icona della frase divertente.
Più il tempo passa e meno capacità critica abbiamo nei suoi confronti, si dà semplicemente per scontato che quella frase sia in qualche modo significativa  o in qualche modo esilarante - non importa che non ci abbia mai toccato il cuore, o che non ci abbia mai fatto ridere.

giovedì 11 ottobre 2012

Quella Casa nel Bosco, la recensione

2011; Diretto da Drew Goddard; Scritto in collaborazione con Joss Whedon

Non il tuo solito "non il tuo solito horror"


No spoilers allowed.


Vorrei cominciare questa recensione con un consiglio: vai a vedere questo maledetto film!
Non saprei dirlo in altro modo che così - certo, ora mi impegnerò nel convincerti a comprare il dvd e visionarlo per 90 minuti; ma mi conosco, non sempre sono così efficace a convincere la gente come vorrei. Quindi, qualora alla fine di questa recensione tu dovessi pensare che forse non ne vale la pena - ti prego di promettermi fin da ora, che andrai a vedere questo stramaledetto film!


lunedì 8 ottobre 2012

Viaggio al Termine della Notte - Diario di un sopravvissuto incapace

L'evento


E' il 6 Ottobre 2012, sono le 18.00 e mi trovo a Bovisa. I miei amici mi hanno convinto a partecipare a questo evento: organizzato dal sito Critical City Upload, si dovrebbe trattare di una sorta di corsa per la città, con vari check point e l'obbiettivo di non farsi prendere dagli inseguitori - pena diventare uno di loro.
Questo è tutto quello che so, del sito non ho mai sentito parlare (ma mi renderò presto conto di come siano degli organizzatori superbi) e sicuramente non ho la prestanza fisica per correre a lungo - ma ho sentito che puoi sopravvivere usando anche la strategia, un po' di stealth e un sacco di fortuna; al diavolo, mi sono buttato nell'evento.
E mentre aspetto l'arrivo dei miei amici, vedo uscire fiotti di partecipanti a ogni arrivo di treno alla stazione - i miei compagni sono in ritardo, ma di persone davanti a me ne sono già passati in centinaia.
Sarà una cosa grossa.

venerdì 5 ottobre 2012

5 remake che vedremo entro il 2040




Mi ricordo da piccolo l’uscita del remake “La Mosca”, nonostante sia oggi considerato un classico e di gran lunga superiore all'originale, i miei genitori ne erano rimasti offesi: per loro era inconcepibile che qualcuno osasse toccare il film originale, un classico del ’58 con cui erano cresciuti e a cui si erano affezionati nelle sue numerose repliche televisive.
Io non li capivo e seppure fingevo di amare l’originale (ovviamente, mi avevano subito comprato la cassetta perché io potessi apprezzarlo quanto loro) quand’ebbi la possibilità di vederne la versione di Chronenberg a casa di un mio amico, sdraiati di pancia con gli occhi appena sotto il televisore (in aperta sfida agli avvertimenti dei nostri genitori) ne rimasi sconvolto: questa versione era anni luce superiore a quella che mi facevano vedere i miei - con il suo attore balzano che girava con una maschera di mosca - qui c’era sangue e schifo, ferocia e orrore; Jeff Goldblum spezzava ossa e si scioglieva lentamente man mano che il film avanzava verso il suo tragico finale. I miei non lo amavano perché questo film era mio, non loro.

mercoledì 3 ottobre 2012

5 domande su Star Wars a cui forse non sai rispondere


Star Wars è una serie stupefacente, e non parlo soltanto dei film - parlo dei fan. Un amante di Star Wars non si limita soltanto a guardare i film, ne diventa parte integrante e finisce col renderli suoi. Un vero appassionato non si ferma ai titoli di coda ma lascia volare la sua immaginazione fino a quella lontana galassia e si diverte a immaginare che esista realmente; ogni minuscolo aspetto di Star Wars è stato catalogato, ogni alieno (per quanto minore) apparso in ogni scena della serie ha avuto un nome, una provenienza e una storia.

Forse sei uno di quei fan, e quindi quello che scrivo qua non ti torna nuovo, ma forse non ti sei mai reso conto di quanto l'universo di Star Wars spazi oltre la serie cinematografica, oltre anche i fumetti e i romanzi e i videogiochi e gli atlanti stellari e le enciclopedie: è dal 1977 che ci poniamo domande sulla serie - come funziona una spada laser? qual'è il pianeta natio di Chewbacca?  e quelle domande hanno spesso ricevuto risposta - emette un raggio di plasma contenuto in un campo di forza; il pianeta si chiama Kashyyk.

Ma forse le risposte alle domande di sopra le sapevi già, ecco quindi qualche domanda difficile con cui mettere alla prova i tuoi amici nerd alle feste geek:



lunedì 1 ottobre 2012

Ed Wood, la retro-recensione

1994, di Tim Burton; con Johnny Depp e Martin Landau

Il più grande peggior regista di tutti i tempi




Dimora?  Io non ho più dimora: scacciato, disprezzato, vivo come un animale.


La giungla è la mia sola dimora. Ma gli uomini un giorno si troveranno a essere dominati da me, riuscirò a perfezionare la razza umana, creerò dei superuomini atomici che conquisteranno l'intero mondo!


E' il 10 Dicembre del 1978, da una casetta del Laurel Canyon Blvd di Los Angeles, un gruppo di uomini trascina con fatica un sacco della spazzatura - dentro vi è un cadavere, un alcolista cinquantenne che soltanto alcuni piangeranno ma gli altri hanno già dimenticato. Lavorava nel cinema, pare, aveva fatto qualche film di serie B - diversi porno - aveva scritto e girato molto per conto di altri. Gli piaceva vestirsi da donna.
Forse nessuno di quegli uomini se lo ricorda, ma 22 anni prima era morto un altro degli eccentrici abitanti di Hollywood, ben più noto: Bela Lugosi, il primo Dracula dell'era del sonoro, il corpo stremato da anni di uso di eroina e morfina. Accanto a lui vi era una sceneggiatura, appartenente a un filmetto da quattro soldi di quelli a cui si era ridotto negli ultimi anni; si chiamava The Final Curtain, era scritto da uno sfortunato ma intraprendente autore trentenne - il cui cadavere tra 22 anni verrà trascinato sull'ambulanza in un sacco della spazzatura. Quell'uomo è Ed Wood.


sabato 29 settembre 2012

5 franchise sulla via del tramonto





Non hanno più idee, dice il luogo comune. Non è vero, di idee ne hanno parecchie (o almeno ne ha chi vuole lavorare per loro) ma non le vogliono se non sono affermate. Perché la macchina dell’intrattenimento possa usarle, vuole che siano conosciute, con un largo fanbase, con plurimi fanclub e wiki sterminati; insomma, vogliono che siano tutte Guerre Stellari.
Ma se non sei il barbuto grasso di Skywalker ranch cosa devi fare? Ti crei il tuo franchise, investi e investi e preghi a Plutone che ti frutti qualcosa. Fai partire campagne sui social network, apri tu stesso il wiki, fai scrivere ai giornali che il tuo prodotto “è già un culto”; se ti va bene ti ritrovi con Twilight, anche se nella maggior parte dei casi ci si ritrova con Lanterna Verde.
Ma poi? Se hai trovato quella vena d’oro nelle montagne dell’immaginazione e i soldi hanno cominciato a fluire direttamente nelle tue tasche , è allora che il franchise lo devi tenere vivo. E’ un processo difficile anche questo, devi decidere se innovare o meno; se far partire i prodotti ancillari; quanto merchandising permetterti; quanti film/serie/videogame/fumetti concedere; quando stracciare tutto e ripartire col reboot. Basta un piccolo errore di calcolo, troppi film floppati o fan estraneati e il tuo franchise torna a essere quello che è sempre stato, soltanto fumo.
E’ un processo ridicolo, lo concedo, non saprei neanche dire com’è iniziato (negli anni sessanta con James Bond? Nell’Ottocento con Sherlock Holmes?) e ormai è dominante nel cinema popolare e nei prodotti di contorno. Ma non è qui che lo criticherò, qui è dove listerò piuttosto alcune di quelle proprietà intellettuali che hanno fallito: ancora vivi, ma per poco; ecco quindi una lista sommaria di 5 franchise non ancora sepolti, ma a un passo dal pensionamento forzato:


giovedì 27 settembre 2012

Prometheus, la recensione

Il Prometeo non tanto moderno ma anche un po' anni '90
Hic sunt spoilers




Nei primi minuti di Prometheus (malauguratamente in 3d per un mio errore di distrazione alla cassa del cinema) mi sono ritrovato senza fiato: la cascata Dettifoss filmata da una vertiginosa inquadratura aerea sul parco nazionale Islandese di Vatnajoll. Ho guardato quelle acque con un senso di impotenza e ho compreso cosa Scott volesse dire quando aveva definito questo film come “epico”.
Qualche minuto dopo il mio cuore ha fatto un balzo: l’androide Fassbender (di nome Dave) che passa la sua giornata, mentre l’equipaggio è in stasi, seguendo una normale routine; sale su una bicicletta e gioca a basket, mangia colazione, guarda e ripete i film di David Lean. Ho capito cosa intendesse Scott quando aveva detto che questo film avrebbe risposta alla domanda, “cos’è l’umanità?”
Nel giro di neanche mezzora avevo già guardato due spezzoni di quelli che potevano essere due lungometraggi spettacolari: un documentario sulle bellezze titaniche dell’Islanda e un film di fantascienza profondo sulla vita di un androide mentre cura l’equipaggio di una nave criogenica.

Poi è partito il film che mi sarei dovuto sorbire per le restanti due ore.