mercoledì 8 maggio 2013

Doctor Who, S07E11, "The Crimson Horror"



Meglio conosciuto come: 
l'episodio che viene prima di quello di Gaiman

Mark Gatiss è il co-produttore di Sherlock, e come tale non posso certo far finta che abbia avuto una carriera povera nel campo della televisione; eppure, ugualmente mi dispiace per lui - ha scritto sei episodi per il Doctor Who e nessuno di essi può essere definito un episodio classico.

Forse l'unico che viene ancora ricordato (almeno dal mio punto di vista) è the Unquiet Dead - quello dove Rose e il Nono Dottore si trovavano nella Londra Vittoriana a scontrarsi con spiriti malvagi che alla fine erano alieni da un'altra dimensione - e anche in questo caso, forse è rimasto famoso più per il fatto che era il terzo episodio di una serie di cui al tempo non era garantita la continuazione, e quindi si tendeva a considerare ogni singolo episodio come un dono sacro.

Ma passata quella stagione, ed esplosa la Whomania a livello globale, chi diavolo si ricorda quell'episodio in cui un televisore divorava la mente dei suoi spettatori, o quell'altro in cui Rory e Amy vengono trasformate in bambole?
E anche in quest'ultima stagione, l'episodio Cold War tende a essere visto come un episodio carino, ben realizzato, ma non esaltante.

Insomma, Gatiss scrive bene ma non è Davies, e non è Moffat, e quindi finisce con l'essere relegato a "autore minore", scrittore di episodi meramente riempitivi. 

E questa maledizione è destinata ad avere ancora vita lunga - in quanto Gatiss non è certamente Neil Gaiman, il quale oscura questa piccola avventura gotica con l'ombra del suo episodio, che uscirà la settimana prossima, e sicuramente ci farà esplodere la testa con un'idea geniale e una realizzazione fenomenale. No?

Sarà, ma mi piace schierarmi con gli underdog, e quindi dico questo: Gatiss, qui, ha scritto un gran bell'episodio.

mercoledì 1 maggio 2013

Doctor Who, S07E10, "Journey to the centre of the TARDIS"


Avatar. Con un budget da BBC.

Può sembrare paradossale, ora che la serie si avvicina al suo cinquantesimo anniversario, ma il numero di storie del Doctor Who ambientate all'interno della cabina telefonica blu piuttosto che fuori di esso sono peculiarmente una rarità. Generalmente, la nave serve soltanto da escamotage narrativo, utile per portare il Dottore e i suoi compagni su un altro pianeta, in un altro tempo, o attraverso dimensioni parallele. Ma poco più.

Viene da chiedersi il perché di questa tendenza, soprattutto considerando come  l'idea di un complesso sterminato e misterioso racchiuso dentro una piccola scatola sia uno dei concetti più affascinanti del franchise - e generalmente la prima cosa che racconto ai potenziali fan quando cerco di vendergli la serie: parla di un alieno, che assomiglia a un inglese, che viaggia nel tempo e nello spazio in una cabina telefonica degli anni '60. Che è più grande all'interno. 

Eppure, a differenza di serie come Star Trek, che per ragioni di budget spesso ambientavano intere fette di una stagione sulla stessa nave stellare (potendo così riutilizzare gli stessi set per più episodi e non dovendone costruire di nuovi per ogni nuova storia), il Doctor Who sembra scegliere la strada più difficile (e meno cost effective) - necessitando di nuove scenografie e nuovi location e nuovi costumi per ogni singolo episodio!

Pubblicato il nuovo trailer per GTA 5 - i tre volti dei protagonisti.





E per una volta, il Drago parla di videogame

E' di queste ultime ore l'uscita del terzo trailer per quel GTA V così atteso da avermi ormai invaso anche i sogni. 
Una serie che amo - forse l'unica serie videoludica di cui posso davvero dirmi fan sfegatato. Da quella prima entrata della serie, che mi aveva tenuto incollato al divano da adolescente brufoloso, a muovere un omino giallo per le strade di una brutta città tridimensionale più assomigliante a un lego tarocco. Fino ai fasti al neon di Vice City e i deserti immensi di San Andreas. Fino a quel GTA IV, così amato e così odiato al contempo - col cugino rompiballe che ti chiamava al cellulare per giocare a bowling mentre eri intento a sfuggire dalle forze governative statunitensi. 
GTA è da sempre l'unico gioco che potrei definire droga

E com'era stato per i due trailer precedenti, io questo trailer lo  sto guardando e riguardando e ri- riguardando per la sesta volta, e anche per la settima, nell'impossibile-da-reprimere attesa per questo quinto capitolo (in realtà settimo) del grande rubi auto.