martedì 16 aprile 2013

Doctor Who, S07E08; "Cold War"


Il segreto nel farsi degli amici è imparare a non giudicare

Fra tutti i Dottori, Patrick Troughton è forse uno di quelli meno memorati: dopotutto era il secondo arrivato

Giunto in scena prima che il concetto di rigenerazione diventasse un evento accettato e anche atteso nella carriera di un Dottore, al pubblico del tempo deve essere sembrato null'altro che un misero sostituto di quell'amato vecchietto che per primo aveva interpretato il Signore del Tempo. 

A questo si aggiunge come le storie sotto il suo "regno" si fossero fatte più deboli, maggiormente incentrate su mostri di cartapesta e meno sulla scrittura e la recitazione. Quel programma educativo su un viaggiatore nel tempo che potesse insegnare la storia del mondo al giovane pubblico Britannico ormai era scomparso per sempre: al suo posto erano stati lasciati soltanto soldati in carta alluminio, barattoli sturacessi assassini e pupazzoni marziani congelati.




Hug me!

I guerrieri di ghiaccio appaiono per la prima volta l'Undici Dicembre del 1967, in un episodio intitolato (per l'appunto) The Ice Warriors. In questo racconto il Dottore dalla capigliatura a scodellina si ritrova sulla terra nell'anno 3000, durante una nuova Era Glaciale; come succede spesso quando si ha a che fare col ghiaccio, viene trovata un'antica creatura congelata - la quale si libera, e tenta di distruggere il mondo.


Certe idee. Ma dove le troveranno mai?

Apparentemente, questi Marziani ghiaccioloni erano stati pensati per prendere il posto dei Dalek, i quali erano stati pensionati momentaneamente da parte del loro creatore Terry Nation. Evidentemente, il tentativo di sostituire la Dalek Mania con la Ice Warrior Mania non ebbe il successo sperato - nonostante si trattasse semplicemente di rendere un soldato alieno in armatura scintillante più popolare di un bidone della spazzatura capovolto - e quindi i Dalek tornarono presto a infestare gli incubi dei giovani Anglosassoni.

Invece gli Ice Warrior furono lasciato in fondo alla stalla degli alieni nemici (ma in qualche caso anche amici) del Dottore, riapparsi di tanto in tanto nelle vecchie storie fino agli anni 'Ottanta; ma poi dimenticati per quasi sette stagioni dalla nuova edizione del Doctor Who.

Ma ormai, dopo i Dalek, e i Cybermen, il Master, e addirittura dopo i Sontarani (!) finalmente sembra essere arrivato il momento di spolverare il vecchio e caro soldato congelato. E quale posto migliore che su un sottomarino Sovietico degli anni 'Ottanta?


E con un sacco di marinai soli e bagnati?

L'episodio in questione è stato scritto da Mark Gatiss, famoso anche per aver contribuito assieme a Moffat nel portare Sherlock al successo negli ultimi anni. E qui lo troviamo alle prese con una storia relativamente classica per quanto riguarda la tradizione del Dottore: niente paradossi temporali, o misteri da risolvere; soltanto un ambiente chiuso, un gruppo di ottimi attori Inglesi (in particolare il grande caratterista David Warner - noto anche come il Klingoniano assassinato in Star Trek VI) e un grosso alieno incazzato che vuole far saltare tutto in cielo!

Forse, ormai abituati come siamo stati nelle ultime stagioni a storie eccessivamente complicate e cerebrali - con statue che ti risucchiano nel tempo e mostri che si cancellano dalla tua memoria quando non li vedi - rischiamo di non apprezzare la semplicità di un racconto come quello di Cold War
Eppure, in un certo senso, esso rappresenta l'essenza del Doctor Who originale; quello dove il set era di cartapesta, il mostro un evidente uomo vestito di gomma, la sceneggiatura una storiaccia messa in piedi all'ultimo. E quindi l'unica cosa su cui ti potevi basare era la recitazione convinta dei tuoi attori.


In foto: recitazione.

Cold War non avrà quindi esaltato molti dei fan nuovi del Gallifreyano vagabondo, ma sicuramente è stato apprezzato dagli appassionati di annata più vecchia: è una bella storia, senza alcuna pretesa, con un mostro che ormai sembrava essere stato dimenticato da tutti - ma che anche lui aveva fatto la storia della serie - e dove l'azione viene risolta con le parole e con la diplomazia, piuttosto che con i pugni e gli effetti speciali.

E poi, ci lascia senza alcun indizio su chi sia davvero Clara. Il che non può che farmi piacere, visto che così per un altra settimana potrò fare a meno di discuterne.
Perchè, sinceramente, del mistero su chi sia davvero Clara non me ne potrebbe fregare una...


Next week: il Dottore in una casa di campagna con dei fantasmi.

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