martedì 23 ottobre 2012

Top 10: i migliori film parodia (seconda, e ultima parte)


Benvenuto alla seconda parte della mia prima Top 10 su questo blog.
Devo confessare che scegliere i film da mettere nel precedente post è stato un vero tormento, mi ha costretto a scegliere tra almeno una ventina di film che adoro moltissimo; per farti un esempio, la posizione 10 è stata combattuta tra il vincitore e la pazza storia del mondo praticamente fino a quando non mi sono messo a scrivere.
Ma se per loro la scelta è stata dura, sulle prime posizioni non ho mai avuto dei dubbi; qui appaiono cinque film, che nella mia opinione, hanno fatto o stanno facendo la storia del genere - parodie realizzate con una tale arte che in alcuni casi mi hanno addirittura emozionato, oltre che fatto ridere come un deficiente.

Ovviamente, le mie decisioni sono anche influenzate dai miei gusti e dai miei personali criteri di giudizio in fatto di qualità e di comicità - tuttavia, anche se non sarai d'accordo, spero almeno di riuscirti a consigliare qualche film nuovo, magari mai visto prima o addirittura snobbato.
Perché, alla fine voglio solo condividere dei buoni film.

5. Walk Hard - La Storia di Dewey Cox

Dati: 2007; diretto da Jake Kasdan e scritto in collaborazione con Judd Apatow, con John C. Reilly

Genere parodiato: film biografici di musicisti e film pretendenti all'Oscar

Film specifici parodiati: Quando l'amore brucia l'anima; Ray e The Doors


Devi dargli un minuto, amico. 
Il Signor Cox deve ripensare a tutta la sua vita prima di suonare...

I film comici non vincono mai Oscar (o almeno, li vincono raramente), e i film parodistici tendono comunque a scegliere la strada più facile, e giocare con generi altrettanto snobbati come l'horror, o la fantascienza.
Ma ecco un film che ha deciso di lottare direttamente con l'academy Hollywoodiana, e ha osato prendersela con quello che per me è uno dei generi più odiati del sistema cinematografico USA: i film biografici autunnali.
Ogni fine anno, esce una valanga di filmini cosiddetti "seri", spesso realizzati con attori famosi per cache scontati e distribuiti da studios consapevoli di andarci in perdita; questi film non sono fatti per denaro, bensì per vincere una statuetta e far guadagnare punti serietà ai loro produttori. L'anno scorso abbiamo avuto MarilynJ. Edgar The Iron Lady; quest'anno avremo Lincoln.
Sono chiamati esca per Oscar e si sono meritati la loro presa per il culo.

Walk Hard è la storia della vita di Dewey Cox, inventato musicista country rock  che attraversa la storia americana partendo dagli anni '50 fino al 2000. La sua infanzia è sconvolta dall'aver tranciato in due suo fratello con un machete; suo padre lo odia; sua moglie non crede i lui. Ma quando suonerà, tutto il mondo lo ascolterà - immediatamente. Cinque minuti dopo la registrazione.
Negli anni '50 suonerà dopo Elvis e tutti lo ameranno. Subito. Perché così vuole la narrazione biografica.
Negli anni '60 vivrà un periodo di illuminazione. Perché gli anni '60 sono così. Tutti vivono la loro illuminazione. Il pubblico non si deve scordare che sono gli anni '60.
Negli anni '70 vivrà un periodo tormentato della sua vita. E lo dirà letteralmente alla telecamera: questo è un periodo tormentato della mia vita. Bisogna che il pubblico lo sappia.
Proverà ogni droga conosciuta e andrà letto con centinaia di donne (più qualche uomo), e poi ritroverà l'equilibrio in vecchiaia. Perché al pubblico non piacciono i vecchi se non sono saggi.
E nonostante l'assurdità di ogni cosa che capiterà nel film (la madre morirà ascoltando la sua musica, perché inciampa sul filo della radio; nei momenti di tormento piangerà e strapperà lavandini dalla parete) gli attori rimangono seri e sinceri. Perché questo è un film importante e il pubblico lo deve riconoscere.

Judd Apatow - produttore del mai troppo compianto Freaks and Geeks - qui produce una satira velenosa sullo stile e sulle strutture dei film da Oscar, mettendo ogni luogo comune in ridicolo con mirata precisione. Qui non abbiamo un omaggio, ma una vera critica della cinematografia USA "impegnata", e un film che funziona efficacemente su un pubblico che conosce bene i luoghi comuni presi in giro e riesce a vedere l'umorismo sottostante la finta serietà della pellicola.
Non è quindi un film per tutti - infatti, è stato un flop gigantesco in patria e distribuito sommessamente in Italia - ma se sei anche solo un pochettino cinefilo, stai sicuro che ti farà pisciare sotto. 




4. Top Secret

Dati: 1984; scritto e diretto da Jim Abrahams, David e Jerry Zucker; con Val Kilmer

Generi parodiati: film di spionaggio in tempo di guerra; film di rock & roll 




Senti: non sono il primo che si innamora di una ragazza conosciuta in un ristorante che poi è la figlia di uno scienziato rapito e la deve lasciare al suo primo amore che lei vide per l'ultima volta su un'isola deserta e che quindici anni dopo risulta essere il capo della Resistenza Francese; non sono il primo.

Me lo ricordo ancora, avevo tredici anni: su un treno, dei pendolari stavano discutendo di un film che avevano visto la sera prima ma di cui non conoscevano il titolo - parlavano di una scena in cui la stazione si muoveva mentre il treno stava fermo; di uomini che cagavano sulla statua di un piccione - ogni tanto gridavano: "la libreria Svedese!", ed entrambi si mettevano a ridere.
Ovviamente, non sapevo nient'altro di questo fantomatico film, ma già da questi tre elementi ne ero rimasto affascinato - dovevo scoprire cosa fosse la misteriosa libreria Svedese. Purtroppo, nessun altro aveva mai visto un film simile e col tempo cominciai a credere di aver soltanto sentito male; lasciai perdere, e col tempo me ne dimenticai.
Sette anni dopo, durante una rassegna di film dei fratelli Zucker, partì questo Top Secret - commedia con Val Kilmer. L'attore mi importava poco e quindi ero già maldisposto - finché non vidi la scena di lui fermo su un treno, e la stazione che scappava via.
Mi alzai. Eccitato. Gridai: è questo! E' questo! Esiste davvero! Vedrò la libreria Svedese!

Gli Zucker e Abrahams, con Ridere per ridere avevano messo le basi per il loro stile parodistico fatto di gags visive e con L'Aereo più pazzo del mondo lo avevano sviluppato e portato al successo, ma è con Top Secret che raggiunge la sua massima espressione e sopratutto, perfezione. 
La storia è una bizzarra commistione tra film di spionaggio/guerra (stile Dove osano le aquile) e film di rock & roll (come quelli con Elvis Presley): Val Kilmer interpreta una rock star invitata a suonare nella Germania dell'Est, dove eviterà tentativi di assassinio, si innamorerà e collaborerà con la resistenza locale.
In realtà, trama e generi parodiati qui importano poco; il film è più interessato a buttare sullo schermo più gag possibili alla massima velocità permessa - anzi, spesso seguire la trama è svantaggioso, in quanto distrae da tutti i giochi visivi e battute nascoste infarcite in background. Il film non può essere visto una sola volta, ma necessita di almeno due o tre repliche - puoi stare sicuro che non c'è visione in cui non si noti qualcosa di nuovo.

Quindi, medaglia di legno al capolavoro nascosto della gang Zucker: lo stile parodistico demenziale dei futuri Hot Shots e Scary Movie, qui aveva già raggiunto il suo apice. Non c'è film di questo genere che possa competere non soltanto con la quantità di gag, quanto la complessità di alcune di esse; quasi gli autori si fossero messi in competizione tra di loro a chi riusciva a girare la scena più intricatamente demenziale.
Purtroppo, questo è stato anche il suo più grande difetto all'uscita: nonostante qualche battuta a sfondo sessuale e un paio di riferimenti pop del tempo (come la citazione da Laguna blu, e la battuta sullo scandalo della Pinto; entrambe molto datate), per lo più le gag richiedevano un senso dell'umorismo più alto rispetto ai loro film precedenti, e questo ne causò il flop e conseguente oscurazione per molti anni.
Peccato, perché Top Secret va riscoperto e ammirato - cosa piuttosto evidente se si guarda la scena della libreria Svedese:







3. L'Alba dei Morti Dementi

Dati: 2004; diretto da Edgar Wright, anche scrittore assieme a Simon Pegg; con Nick Frost e Simon Pegg attori.

Generi parodiati: film di zombi e commedie romantiche inglesi

Film specifici parodiati: i living dead di Romero



- Ci sono degli zombi là fuori?
- Non dirlo...la parola con zeta!
- Ma perché?
- Perché è ridicolo!

Dopo Quattro matrimoni e un funerale, del 1994, ma sopratutto dopo Notting Hill, del 1999, esplose l'era della commedia romantica inglese: forse te lo ricorderai; nel giro di cinque anni vennero sfornate decine di film come quello con Hugh Grant e il cinema inglese incontrò un favore internazionale di cui non godeva da - beh, di cui non aveva mai effettivamente goduto.
Bridget Jones, Love Actually, Sliding Doors. Comunque sia la tua opinione sul genere, fatto sta che questi film stavano facendo un sacco di soldi e ai produttori non interessava nulla che non fosse una commedia romantica.
Cosa fare, allora, se invece volevi fare un film di zombi? Semplice: facevi una commedia romantica - e ci mettevi gli zombi!

Nel primo lungometraggio del team di Spaced, Simon Pegg interpreta un trentenne in piena crisi del quarto d'età: il suo lavoro è senza futuro, il suo migliore amico è un bambinone disoccupato, ha dimenticato il compleanno della mamma, e la sua ragazza l'ha appena lasciato. Tempo di alzarsi quindi dal divano e mettere la vita in regola - peccato che quello sia proprio il giorno in cui scoppia un'infezione di zombi su scala globale!
Wright si mostra abilissimo nel mescere i due generi, senza lasciare che l'uno prenda mai il sopravvento sul altro, e del futuro Hot Fuzz (ottavo posto in questa classifica) anticipa la tendenza ad ambientare generi tipicamente americani in contesti britannici: sopravvissuti e zombi inglesi sono attirati dal pub proprio come quelli americani lo erano dal centro commerciale.

Ma quello che attira di più della pellicola (e la ragione vera per cui sale sul podio) è il modo in cui la storia non perda mai di vista il suo protagonista, Shaun: nonostante il gore e le gag, lui rimane comunque un personaggio in evoluzione - con affetti e speranze e desideri per il futuro. Il rapporto tra Shaun, sua madre, la sua ragazza e il suo migliore amico rimane sempre credibile e addirittura commovente.
L'Alba dei morti dementi, al di là dell'orrendo titolo italiano, risulta una delle migliori parodie di sempre perché parte da commedia, diventa parodia, si trasforma in horror, e si conclude come la commedia romantica da cui era partita.



2. Galaxy Quest

Dati: 1999; di Dean Parisot; scritto da David Howard e Robert Gordon; con Tim Allen, Alan Rickman, Sigourney Weaver e Tony Shlaboub

Serie televisiva parodiata: Star Trek (in particolare la serie originale; in parte Next Generation)



Never give up, never surrender!

Dieci anni fa esisteva una regola numerologica tra i fan di Star Trek: i film dispari erano buoni; quelli pari facevano schifo. Era una regola basata sulle esperienze passate; L'ira di Khan, Rotta verso la terra, Rotta verso l'ignoto e Primo contatto erano tutti dei classici. Invece, gli altri facevano vergognare della serie.
Tutto questo sarebbe stato accettabile se il decimo film della saga non fosse stato un disastro inguardabile (a partire da una scena con dei dune buggy e a finire con un clone di Picard che non somiglia lontanamente a Patrick Stewart). Questo rovinò quindi la magia, ed il reboot di Star Trek (tecnicamente l'undicesimo film) la ribaltò su sé stessa - avendo pure la presunzione di essere ottimo!
Ma i Trekkers non sono gente da lasciarsi scoraggiare e hanno trovato una soluzione al problema: Nemesis non era il decimo, ed il film di Abrams non era l'undicesimo; erano l'undicesimo e dodicesimo, rispettivamente - eggià, perché il vero decimo Star Trek sarebbe proprio Galaxy Quest
Esatto, i fan di Star Trek hanno eletto una parodia di Star Trek a film ufficiale. E c'è pure chi obbietta che sia forse il migliore.

Ma Galaxy Quest non è una parodia fantascientifica diretta (come Balle Spaziali, fuori classifica), bensì un film che racconta di come la fantascienza influenzi la vita dei suoi appassionati e protagonisti: Tim Allen interpreta un attore in declino - il suo momento di gloria è stato fare il capitano stellare in una serie tv degli anni ottanta/novanta - ormai lui e i suoi colleghi (Alan Rickman e Sigourney Weaver su tutti) sono incapaci di trovare altri ingaggi e devono vivere di rendita. Passano da convention a convention, firmano autografi, rispondono ad arcane domande fanta-technologiche per fan appassionati e - per lo più - vivono rimpiangendo una carriera mai andata oltre quella (seppure popolarissima) serie chiamata Galaxy Quest.
Ma a loro insaputa, la serie è stata vista anche da parte di una vera razza aliena: una civiltà in distruzione che li crede davvero degli esploratori spaziali e confidano in loro per evitare l'annientamento totale.
Quello che segue è una film ingegnoso: gli attori si trovano a doversi fingere eroi, generando una serie di momenti comici basati sui classici luoghi comuni di Star Trek (la comparsa che muore sempre; gli alieni imitativi). Eppure, proseguendo verso il terzo atto, le risate muteranno in tensione; in quanto la posta in gioco diventa sempre più alta e il nostro affetto verso i protagonisti sempre più forte.

Come L'alba dei morti dementi, questo film sale sul podio grazie alla potenza dei personaggi: nati come stereotipi del cast della serie parodiata, diventeranno persone vere - dovranno superare le loro mancanze ed evolversi nella migliore tradizione del buon cinema di Hollywood. Ritroveranno la fiducia in sé, e l'affetto verso quei fan (umani e non) che trovavano insopportabili all'inizio, ma che non mancheranno di aiutarli nel vero momento del bisogno. Forse è merito del mio stesso essere trekker, ma Galaxy Quest è uno dei rari film comici il quale mia abbia portato addirittura ad emozionarmi nel finale.



1. This is Spinal Tap 

Dati: 1984; di Rob Reiner, anche scrittore insieme agli attori: Christopher Guest, Michael Mckean e Harry Shearer

Genere parodiato: rockumentari





Nella banda siamo molto fortunati, perché abbiamo due visionari: David e Nigel. 
Sono come i poeti, Shelley e Byron. Sono due visionari unici - come il ghiaccio e il fuoco - 
in pratica, sento che il mio ruolo è stargli in mezzo. Io sono l'acqua tiepida. 

- Derek Smalls


Ed ecco l'inevitabile prima posizione: il classico mockumentario di una delle bande più rumorose del mondo; se non ti piace la scelta puoi annusare il guanto, e andartene a mangiare uno shit sandwich.

Gli Spinal Tap (umlaut sulla enne) nascono nel 1979; tre comici americani (Guest, Mckean e Shearer), assieme a Rob Reiner, decidono di parodiare gli eccessi delle band britanniche del tempo e compongono una canzone intitolata rock and roll nightmare per un pilota televisivo della network ABC. Apparentemente, lo stesso Reiner (futuro regista di Harry ti presento Sally) vuole essere membro della band; ma desiste quando Harry Shearer (futura voce originale di Flanders, Lovejoy e Burns dei Simpsons) gli fa notare che è troppo ciccione per gli spandex - relegandosi quindi al ruolo di presentatore nella prima apparizione del neonato trio:


Il programma non va oltre il pilota ma i semi sono pronti nel terreno: le potenzialità comiche degli Spinal Tap sono incalcolabili, e nel '84 Reiner riesce a realizzarne il film.

This is Spinal Tap si struttura come rockumentario - genere già popolare al tempo per classici come The kids are alright con gli Who, o Don't look back con Bob Dylan - e fin da subito mette in ridicolo il genere e i suoi protagonisti: i musicisti si mostrano ignoranti eppure convinti delle loro idee; parlando con la telecamera in totale sincerità di concetti filosofici venutegli in mente sull'istante. la musica è caciarona, fatta di volgarissimi doppi sensi che i musicisti definiscono "ingegnose metafore sull'atto sessuale". Senza il loro manager, questi bambinoni sono incapaci anche soltanto di trovare la strada dai loro camerini al palco.
Rob Reiner si cala anche lui nella finzione - nei panni del regista indipendente Marty Di Bergi - e segue la band nel loro tour per gli stati uniti, catturando più che soltanto una manciata di divertenti sketch: col proseguire del film emerge anche una storia; gli Spinal Tap sono una banda in calo, la loro popolarità è passata, e i fan sono andati altrove. Hanno vissuto tutta la storia della musica moderna a partire dagli anni '60, la loro amicizia è rimasta salda nonostante i decenni passati (e la sfilza di batteristi morti - un battuta ricorrente), e ora tutto rischia di cadere a pezzi per colpa di una donna. E' una storia semplice, un po' maschilista, che tuttavia ti fa affezionare a questi personaggi ridicoli, e tifare per loro.

Non c'è film salito a queste ultime posizioni, che non ci sia riuscito per merito di una buona storia e personaggi credibili; ma Spinal Tap è ancora più affascinante da questa prospettiva in quanto è in gran parte improvvisato - il DVD bonus dell'edizione speciale contiene più di due ore di scene tagliate, molte delle quali divertenti quanto le scene del film finito e alcune delle quali legate a una sottotrama inutilizzata - il fatto che Rob Reiner sia riuscito a scavare in mezzo a chilometri di pellicola girata sul lume del momento e ci abbia tirato fuori un film con una storia coerente e capace di farti emozionare è la prima, vera ragione per cui si è meritato la medaglia d'oro.
La seconda ragione è questa:




3 commenti:

  1. Sai che mentre leggevo i vari film, pensavo: "strano, non ha ancora messo This is Spinal Tap!"

    Non sapevo ti piacesse così tanto! ^_^
    Troppo pirla come film, loro sono degli idoli indiscussi, e le citazioni musicali sono tantissime: dal White Album dei Beatles al live dei Sabbath on la riproduzione di Stonehenge (senza nani però) dalla chitarra suonata con il violino (Jimmy Page la suonò con l'archetto) alla spiegazione del sustain della chitarra mai suonata ("I can't hear anything!" "You would, if I were playing it!") e il famoso "But this goes to eleven!"...

    Io adoro il rock esagerato, il metal, gli Iron Maiden e la scena inglese '80s, e difenderò sempre quei gruppi, ma This is Spinal Tap non può non piacere.

    RispondiElimina
  2. Quindi, intuisco che approvi la scelta?
    Ti dico che Galaxy Quest e Spinal Tap se la sono combattuta, però :-)

    RispondiElimina

Non fare il ninja, fatti sentire!