mercoledì 3 ottobre 2012

5 domande su Star Wars a cui forse non sai rispondere


Star Wars è una serie stupefacente, e non parlo soltanto dei film - parlo dei fan. Un amante di Star Wars non si limita soltanto a guardare i film, ne diventa parte integrante e finisce col renderli suoi. Un vero appassionato non si ferma ai titoli di coda ma lascia volare la sua immaginazione fino a quella lontana galassia e si diverte a immaginare che esista realmente; ogni minuscolo aspetto di Star Wars è stato catalogato, ogni alieno (per quanto minore) apparso in ogni scena della serie ha avuto un nome, una provenienza e una storia.

Forse sei uno di quei fan, e quindi quello che scrivo qua non ti torna nuovo, ma forse non ti sei mai reso conto di quanto l'universo di Star Wars spazi oltre la serie cinematografica, oltre anche i fumetti e i romanzi e i videogiochi e gli atlanti stellari e le enciclopedie: è dal 1977 che ci poniamo domande sulla serie - come funziona una spada laser? qual'è il pianeta natio di Chewbacca?  e quelle domande hanno spesso ricevuto risposta - emette un raggio di plasma contenuto in un campo di forza; il pianeta si chiama Kashyyk.

Ma forse le risposte alle domande di sopra le sapevi già, ecco quindi qualche domanda difficile con cui mettere alla prova i tuoi amici nerd alle feste geek:






1. Quando è ambientato Star Wars?




Apparentemente semplice, la domanda. Chiunque non fosse distratto a pomiciare (quindi io e te) fin dai primi secondi di tutti e sei i film sa che questa serie non è ambientata nella nostra galassia e non è ambientata nel nostro futuro. Ma la domanda è più precisa di così: quando esattamente è ambientato Star Wars?

Dire soltanto tanto tempo fa non basta, io voglio il periodo esatto.


La risposta

750 milioni di anni fa, durante il nostro Proterozoico.



Rispondere a questa domanda non è così difficile quanto si potrebbe credere: la datazione della galassia di Star Wars utilizza come punto di riferimento la battaglia Yavin, ossia la prima distruzione della morte nera - quella che vediamo nel primissimo film del 1977. Quindi, gli episodi 5 e 6 sono dopo la battaglia di Yavin; e tutti i prequel sono avanti la battaglia di Yavin.

Appurato questo, basta cercare l'unico punto in comune tra la nostra galassia e la loro: la nascita dell'universo (il quale, fino a prova contraria, dovrebbe essere lo stesso). Rispetto a noi l'universo dovrebbe essersi formato 13,750,000,000 anni fa; rispetto alla battaglia di Yavin, 13,000,000,000 di anni fa.
Quindi, una semplice sottrazione ci rivela che i film della saga cinematografica più popolare di tutti i tempi sono ambientati 750,000,000 anni nel nostro passato.
In quel periodo il nostro pianeta era completamente ricoperto dal ghiaccio, e presentava solo forme elementari di vita - il periodo corrisponde al Proterozoico, e per essere più precisi all'ultima delle tre ere geologiche in cui esso è suddiviso, ossia il Neoproterozoico - giusto qualche milione di anni prima della nascita della vita animale!



Mi bombavo le principesse quando il tuo pianeta era ancora abitato da monocellule!

Quindi, la prossima volta che qualcuno ti chiede quale sia la differenza tra Star Wars e Star Trek, gli potrai rispondere con sincerità: Star Trek è ambientato nel futuro; Star Wars nel Pre-Cambriano.



2. Come ha fatto Han Solo a percorrere la rotta di Kessel in meno di 12 Parsec?





Questa è un classico, spesso utilizzata come prova di come Lucas non sapesse assolutamente nulla di astronomia e si stesse inventando l'intera galassia dal rotto della cuffia.
Nel primo film Han Solo, nel pubblicizzare le doti della sua astronave fortemente personalizzata e quindi altamente inaffidabile, si vanta di aver percorso questa fantomatica Rotta di Kessel nel tempo di 12 Parsec. Peccato che Parsec sia un'unità di distanza, errore un po' improbabile per un piolta fraccassone come lui -a conti fatti è come se un camionista si vantasse di aver fatto l'autostrada del sole in meno di 760 km.
Come può essere una cosa del genere?

La risposta

L'ha percorsa coprendo meno distanza, volando pericolosamente vicino a dei buchi neri.


Innanzitutto metto in chiaro una cosa: Lucas non sapeva davvero nulla di astronomia né di distanze stellari e si stava davvero inventando tutto sul momento - ha sentito la parola parsec e l'ha assimilata a secondo, pensando fosse un qualche scientifico modo di calcolare l'ora. E bisogna ammettere che ha funzionato benissimo, la scena scorre perfettamente e il 99% del pubblico non se n'è neppure accorto.

Ma i veri fan di Star Wars appartengono a quell' 1% e per loro una cosa del genere esige una spiegazione!

Il bello è che non gli è bastata neanche la spiegazione ufficiale di Lucas, per cui Han Solo stesse mentendo per mettere alla prova Luke e Obi Wan prima di imbarcarli - No, questa spiegazione non è abbastanza realistica caro George, come diavolo osi intrometterti in qualcosa di non tuo?




E ora, torna sul tuo materasso imbottito di dollari e lascia la saga a chi ci capisce qualcosa.

No, c'era bisogno di una spiegazione più logica: la Rotta di Kessel è una rotta stellare che passa in mezzo a un cumulo di buchi neri.
Durante il periodo dell'Impero galattico, l'unico modo per trasportare delle spezie preziose dal pianeta Kessel senza farsi intercettare dagli incrociatori era passarci in mezzo, il che era possibile in sicurezza se ti tenevi a distanza dai buchi neri - ma questo significava seguire alcune deviazioni e allungare la rotta fino a 18 parsec. 
Han Solo invece se ne fregò, volò vicino alle supernove e fece la rotta in soli 13 Parsec. Ed ecco risolto il dilemma!


3. I droidi sono senzienti? Hanno diritti?



Ah, il classico problema dei diritti dei robot; una di quelle questioni con cui i fan di fantascienza si eccitano (assieme a quella, "posso amare un robot?" - seppure si eccitino diversamente). Forse è anche una delle prove migliori per sostenere che Star Wars non è vera fantascienza ma una sorta di ibrido tra fantasy e space opera: la saga sembra infischiarsi largamente della domanda, i droidi sono li perché la loro presenza è fantascientica ma non ci è mai chiaro se vengono considerate persone o proprietà.
Eppure, C3P0 ha un forte istinto di conservazione e spesso sembra agire per conto proprio; ne il Ritorno dello Jedi vediamo come Jabba the Hutt si diverta a torturare i droidi, ne sentiamo uno addirittura gridare di dolore!
Si potrebbe anche sostenere che R2 D2 e il suo amico dorato siano i veri protagonisti della saga: pare che parte dell'ispirazione per il primo film provenisse da la Fortezza Nascosta di Kurosawa e come in quel film, Lucas volesse raccontare la storia dal punto di vista dei personaggi più bassi - nel caso del film giapponese dei contadini, nel caso del film di guerra stellare dei droidi.

La Risposta

Sono senzienti, ma non hanno diritti e secondo Lucas nemmeno un'anima


I droidi sono ovunque in ogni scena: volano in giro, rotolano per terra, fanno lavori di manutenzione e nei film più recenti sono visti anche combattere. Il loro è una sorta di ecosistema artificiale fatto di animali meccanici su vari livelli, quelli più bassi con l'intelligenze basilari e quelli più alti con l'intelligenza di un umano - e quindi anche la consapevolezza di esistere.
Alla fine, come detto sopra, C3P0 è l'esempio perfetto per dimostrare che alcuni droidi siano davvero senzienti: ha un forte istinto di autoconservazione ed è capace di fare valutazioni personali sulle situazioni in cui si trova - tuttavia, è anche costretto a seguire gli ordini dei suoi padroni (spesso controvoglia) e non pare mai ambire a essere libero. Alla fine della Vendetta dei Sith , la memoria di C3P0 viene del tutto cancellata, seguendo una procedura che pare essere standard per i droidi della galassia.

La realtà è che i droidi diventano senzienti man mano che acquisiscono esperienze, portandoli a essere sempre più indipendenti e a sviluppare delle proprie personalità - come contromisura è comune la pratica di cancellargli periodicamente la memoria, proprio come se dovessi formattare il mio pc ogni tre anni per evitare che si innamori della stampante.
E' una pratica certamente barbara, e mi chiedo sopratutto come degli Jedi - gli araldi di tutto ciò che è buono nella galassia - possano continuare a permettere che si propaghi. Beh, la risposta ci viene proprio dal caro vecchio Georgie: i droidi non hanno un'anima. 
Questo spiega perché non possano usare la forza e ci rivela che non soltanto Georgie non si intende di astrofisica, ma che non ha nemmeno letto Henlein.


Ti ringraziamo per l'apporto, ma se puoi lasciar fare ai professionisti adesso. Grazie.


4. Che razza è Yoda?



Dopo la domanda su come possa esistere una spada laser e come si possa percorrere il Kessel Run, quella sulla razza di Yoda lascia sempre tutti senza una risposta - ok, è la versione verde del Maestro Yagi e dispensa saggezza sgrammaticata come ogni buon stereotipo cinese dovrebbe, ma qualcuno mi può spiegare che alieno è?
L'enciclopedia di Star Wars non ci viene in aiuto, e pure il Wookiepedia lo chiama soltanto la razza di Yoda.

La risposta

Esiste una risposta a questa domanda ma Lucas non ce la vuole far sapere.


Pensi che io stia barando vero? Che se mi sono preso la briga di mettere la razza di Yoda al quarto posto della lista allora mi dovrei impegnare un po' per cercare la risposta? 
Davvero, non prendertela con me - l'intera idea per questo articolo è scaturita da questa domanda e al tempo (quattro giorni fa) ero sicuro che avrei trovato la risposta. Problema: non c'è una risposta. 
George Lucas si è reso personalmente difensore della Privacy di Yoda, non vuole che da nessuna parte - libri, fumetti o wiki - appaia il nome della razza di Yoda. E questo nonostante siano apparsi altri della sua specie negli spin off degli ultimi anni. Vuole mantenere il mistero. 
Pur di mantenere tutto questo occulto attorno al personaggio, è arrivato anche a macerare un'intera tirata di carte da collezione. La ragione? Perché avevano un'immagine in cui si rivelava qualcosa della cultura della razza di Yoda; quest'immagine:


E ora Lucas spaccherà il tuo pc.


La razza di Yoda rimane l'ultimo grande mistero di Star Wars, e mi piace pensare che sul suo letto di morte il solitario e tronfo Georgie sussurrerà quelle misteriose sillabe - fino ad allora sempre tenute chiuse nel suo cuore - che riveleranno a pochi eletti il nome di quella venerabile razza.
Rosebud.


5. Da quale pianeta proviene E.T. ?




Ora sembra davvero che io stia barando - ma che diavolo? mi fai leggere un articolo su Star Wars e mi ci butti dentro un film di Spielberg?
Ah! Mia cara voce parlante di troppa poca fede, invece la risposta alla domanda sulla provenienza dell'alieno più amato degli anni '80 si trova proprio qui! Vedi, mentre Georgie si impegna tanto a mantenere il mistero attorno al suo pupazzo verde dall'inversione grammaticale facile, per quanto riguarda il mistero intorno al pupazzo marrone dell'amico Steve se ne è infischiato, leggi e scoprirai...


La risposta 


Da Brodo Asogi, detto anche "il pianeta verde" 

E si trova nella galassia di Star Wars! Come faccio a saperlo? Semplice, hanno un posto al senato:
ne La Minaccia Fantasma, nella scena in cui Padmé parla ai rappresentanti dei maggiori pianeti della repubblica - tra i tanti alieni presenti, è anche possibile vedere una piccola delegazione di E.T:


Questa è la prima e ultima volta che appaiono nella saga, ma ci sono, e come ogni razza aliena (anche la più insignificante) apparsa nella saga, hanno una loro pagina sul Wookiepedia

Ovviamente si tratta di un tributo fatto dal caro Georgie al suo amichetto Stevie - infatti Spielberg aveva già citato Star Wars nel film E.T. e quindi il ricambio era scaduto già da parecchio. Tuttavia, nonostante sia un evidente easter egg, nessuno ha mai dichiarato che quei tre alieni non siano membri della razza degli alieni mangiacaramelle!
Ma questo significa forse che E.T. sia ambientato nell'universo di Star Wars? E com'è possibile considerando che in quello stesso film appaiono riferimenti alla saga di Lucas? E come hanno fatto gli alieni a giungere nella nostra galassia?
Tante domande, a cui cercherò di dare una risposta: come sappiamo dal primo punto di questa lista, sono passati 750.000.000 anni da quella scena nel senato e (nonostante paia strano che gli E.T. non si siano evoluti nel frattempo) non è impensabile che nel frattempo gli alieni si siano espansi anche verso altre galassie, compresa la nostra.
Poi, ricordiamoci anche che E.T. - vestito da fantasma a halloween - nel vedere uno vestito da Yoda, lo aveva riconosciuto come uno degli abitanti della sua "casa".

Al che si apre un'altra domanda: se quel bambino vestito da Yoda lo aveva fatto in riferimento a Star Wars, ciò significa che Star Wars esiste come film nello stesso universo in cui esiste come galassia!
E' possibile? Certo che è possibile! E la ragione è filosofica: la improbabilità che esistano i film di Star Wars in un universo in cui quella galassia non c'è, non è di molto inferiore rispetto all'improbabilità che esistano in un universo dov'è invece presente. 
A conti fatti, nulla vieterebbe a quei film di esistere anche nell'universo in cui si sono svolti - e nulla vieta a quella galassia di esistere nel nostro universo.
Là fuori, da qualche parte.

Torno a sedermi, grazie.

2 commenti:

  1. *Standing ovation*
    Il finale sul pianeta di ET è sia filosoficamente corretto che poetico.

    Anche se in tal caso Tatooine, Hoth, Coruscant e compagnia bella oggi sarebbero MOLTO diversi da quelli visti nei film.

    Ma credo che sia comunque un ragionamento valido anche se pensiamo alla matrice "fantasy/mitologica" della serie: chi ci dice che Re Artù non è esistito davvero?

    PS: e poi dici che Star Wars non ti piace, due post di fila in cui ne parli bene!!!

    RispondiElimina
  2. Io rimango un grande estimatore dell'episodio 4, 5 e la versione directors cut del 6 in cui gli Ewoks vengono cannibalizzati.

    RispondiElimina

Non fare il ninja, fatti sentire!