lunedì 8 ottobre 2012

Viaggio al Termine della Notte - Diario di un sopravvissuto incapace

L'evento


E' il 6 Ottobre 2012, sono le 18.00 e mi trovo a Bovisa. I miei amici mi hanno convinto a partecipare a questo evento: organizzato dal sito Critical City Upload, si dovrebbe trattare di una sorta di corsa per la città, con vari check point e l'obbiettivo di non farsi prendere dagli inseguitori - pena diventare uno di loro.
Questo è tutto quello che so, del sito non ho mai sentito parlare (ma mi renderò presto conto di come siano degli organizzatori superbi) e sicuramente non ho la prestanza fisica per correre a lungo - ma ho sentito che puoi sopravvivere usando anche la strategia, un po' di stealth e un sacco di fortuna; al diavolo, mi sono buttato nell'evento.
E mentre aspetto l'arrivo dei miei amici, vedo uscire fiotti di partecipanti a ogni arrivo di treno alla stazione - i miei compagni sono in ritardo, ma di persone davanti a me ne sono già passati in centinaia.
Sarà una cosa grossa.


Ora sono le 19.00, non ho portato borse o zaini, quindi non ho un libro da leggere; so che a 1000 adesioni le iscrizioni chiuderanno - quindi rischio già di non riuscire nemmeno a cominciarla (anche se sicuramente non sarà mia intenzione giocare a lungo - prevedo di essere preso subito e poi di rompermi e tornare a casa per le 22.00 al più tardi). Ecco la telefonata, i miei amici sono tutti al Parco di Villapizzone e quindi ora sono io quello che deve raggiungere loro!
Impreco contro Dev, il nostro organizzatore di gruppo, e me ne lamento con Yamato (che incrocio strada facendo) e il suo fratello Yama Jr, che è venuto insieme. Ma presto siamo davanti alla ferrovia da dove si partirà e vedo Vampy (la nostra fidatissima compagna), Fidiputt, Irvy, Alia (l'altra ragazza) e Gremlin; si stanno iscrivendo, e la folla intorno è certamente immensa - più grande anche di quello che avrei creduto vedendo la gente passare mentre aspettavo; almeno 4 volte tanto. Qui mi sa che ci sono anche più di mille.
La prima cosa che commenta Vampy è il modo in cui sono vestito: pantaloni e camicia nera - come se dovessi andare a bere in un posto elegante. Le spiego che odio correre e che voglio fare questa cosa camminando e provare a confondermi nella città, se necessario anche fingendo di essere un comune passante. Lei capisce - nessuno del nostro gruppo ama molto correre - e quindi mi porta al banco dove mi prendono il foglio d'iscrizione; mi danno due fascette (una blu da mostrare finché sei ancora runner e una rossa da mettere quando vieni assimilato in chaser) e una mappa: ci sono segnati 7 checkpoint, che spaziano dalla stazione di Lima fino a Porta Venezia - da fare camminando, correndo o al limite col trasporto pubblico (bus e metro sono zone sicure); i checkpoint chiuderanno ad orari fissi e dovranno essere raggiunti prima di allora; ad ogni checpoint raggiunto ci sarà dato un timbro - il Parco di Villapizzone (dove ci troviamo) chiuderà alle 20.00, da quel momento avremo un'ora per raggiungere Monte Stella.
Ci diamo un nome: i Bastardi e un nome in codice per i chasers (li chiamiamo Grimjoy, ma nessuno userà mai il titolo - chiamandoli al massimo rossi o zombie o infetti). Scattano le 20.00 e la folla comincia a correre.


I Bastardi rimangono uniti 

Checkpoint 1: Monte Stella

Cominciamo bene: stiamo vicini ed evitiamo la folla che si butta sui ponti e nei tunnel sotterranei per arrivare al di là della stazione (sì, ci sono anche gli idioti che scavalcano per attraversare i binari) - ci buttiamo nei vicoletti e contiamo di raggiungere Bovisa per le strade secondarie. Dietro di noi sentiamo le grida: catcher! Catcher! ma non ci prendiamo dal panico, al massimo acceleriamo un po', mentre in lontananza vediamo gruppi di poveri runner che si ammassano e cadono e fanno da prime fatalità.  Noi ci sentiamo tutti molto soddisfatti ed estremamente furbi, camminiamo per dieci minuti. E raggiungiamo un cancello chiuso.
Effettivamente a Bovisa ci siamo, ma bisogna passare delle scale e siamo certi che li ci saranno i rossi ad aspettarci. Già sentiamo le grida in lontananza nella notte e un altro gruppo di blu ci informa che effettivamente andare da quella parte è un suicidio.
Dobbiamo tornare indietro. Bel piano furbo del cazzo.

Fortunatamente è già passato un po' di tempo e la calca di prima non c'è più - ogni tanto incrociamo altri piccoli gruppetti, nel buio è difficile vedere le fasce quindi a ogni incontro ci fermiamo e ci squadriamo prima di assicurarci che sono blu come noi. 
Tornati indietro, Vampy ci suggerisce il sottopassaggio delle macchine e quindi ci dirigiamo li. Ormai sono già passati 20 minuti e siamo nella stessa zona della partenza.
Ma Dev ci da coraggio: siamo ancora in gioco e dovremmo riuscire a farcela coi mezzi al di là della stazione. Allora mi butto in avanscoperta: accendo il cellulare per tenermi in contatto con gli altri e corro verso il sottopassaggio per verificare la situazione.
Tutto tranquillo. Solo strada e auto. Nessun altro, né blu né rossi - siamo da soli.
In lontananza vediamo i tram fermi: ne raggiungiamo uno e ci saliamo per riprenderci dalla tensione. A bordo altri blu, squadrano le loro mappe e non si curano di noi.
Mentre gli altri chiedono indicazioni al conducente, io mi rendo conto che abbiamo perso Alma e Gremlin nella fuga iniziale. Non è tanto male, siamo ancora in 7.

Qualche fermata e scendiamo, dobbiamo prendere il pullman e ne vediamo uno che si avvicina in coincidenza: è stra-affollato e pieno di blu - ancora una volta, questo evento è immenso.
Discussione sulla fermata a cui scendere: troppo vicini e i rossi ci aspettano, troppo lontani e non arriviamo in tempo (manca un quarto d'ora).
Scendiamo dopo quattro, ci accertiamo che i bastardi ci siano tutti - e vediamo un rosso che ci corre incontro!
Di nuovo sul pullman, scendiamo dopo due fermate ancora.

Siamo vicini al parco - è una zona sicura - e ancora un gruppo che ci viene incontro: amici o nemici? Non si capisce. Allora grido io: siamo rossi! ahahahah! - il gruppo scappa terrorizzato. Erano amici.

A questo punto l'ultima corsetta: basta attraversare la strada e raggiungere il verde del parco - lo facciamo, ma non prima di vedere due rossi che cercano di placarci: uno prende Yamato e uno prende me!
Che merda, neanche il primo checkpoint.


Zombified

Checkpoint 2: Sottopassaggio via Colleoni

Suppongo che troppa gente venga presa all'inizio di questi eventi, quindi hanno implementato una regola extra: la prima volta che vieni preso, puoi catturare due fascette blu e consegnarle al primo checkpoint per tornare runner.
Io e Yamato decidiamo così allora: di blu in giro ce ne sono parecchi, ma ci rendiamo subito conto di come siano maledettamente difficili da prendere! Immaginavamo i rossi come esseri dalla stamina infinita, capaci di inseguirti per ore come gli zombi corridori dei film - la realtà è completamente diversa: i blu tendono ad avere sempre un vantaggio di partenza e a furia di inseguire la stanchezza presenta un conto salato.
Comunque, ci buttiamo verso un gruppo in lontananza - li dobbiamo accerchiare per chiuderci due blu e ci prendiamo una fascetta a testa.
Ora il problema è prendere l'altra: passa un quarto d'ora tra fughe e inseguimenti fin quando non mi scatta la vera furia: un sopravvissuto in fuga. Lo bracco, non lo lascerò andare. Prendo tutte le mie energie e porto i muscoli al massimo dello sforzo - lui fa lo stesso, tra salti e attraversamenti stradali pericolosissimi. La mia strategia è diventata questa: stancarlo. 
Ma il maledetto continua a correre, e mi gira intorno quasi facendomi inciampare. Io non lo posso mollare - grido di dolore ma continuo a inseguire. Lui si ferma, esausto, e si arrende (cerco di non farlo vedere, ma i miei muscoli sono distrutti). Gli prendo la fascetta blu con fare sgarbatissimo e realizzo che questo gioco ti fa diventare proprio stronzo.

Yamato ne ha anche lui due, andiamo a farci resuscitare. Dal consiglio degli elfi.



Il gruppo si è diviso ormai, io e Yamato li dobbiamo raggiungere a piedi, quindi ci aggreghiamo a due ragazze che passano vicini. Grosso errore. Vedono dei rossi e cominciano a gridare e scappare, attirandoli.
Yamato scappa, ma i miei muscoli sono stanchi: grido, sono andati là! e la strategia funziona - mi credono rosso come loro e mi passano oltre. Chiamo Yamato e gli assicuro che sono ancora blu, ma lui ha giocato con me troppe volte a  Bang! e crede stia bluffando. Nel frattempo le due ragazze di prima, ora diventate rosse, mi vengono incontro - continuo a parlare al telefono e le dico che sto cercando quel bastardo blu. Mi credono e non indagano oltre.
Alla fine vedo il mio compagno nascosto, lo tocco e gli faccio vedere la fascetta blu. Continuiamo il percorso.

Fermi alla fermata del pullman Yamato vede dei ragazzini che si avvicinano, si scusa e mi abbandona. Io davvero non posso scappare con lui, i miei muscoli scoppiano ancora di dolore. Rimango seduto, mi aggiusto la camicia e faccio l'indifferente.

- Sei rosso o blu? mi chiedono.
- Eh? rispondo io.
- Non sa di che cazzo parli! Coglione! gli dice l'altro ridendo.

Passa il pullman e non salgo. Alla luce vedrebbero la fascetta. Devo andare a piedi.
Mancano 10 minuti alla chiusura e sono ancora lontano dal checkpoint. Sono a Fiera e vedo rossi ovunque. Ormai mi do per spacciato, se non mi prendono i rossi sarò squalificato dal tempo.
Cammino tranquillamente, molti rossi mi credono un milanese qualunque (la barba e i trent'anni d'età aiutano molto). Ma non basta. A un certo punto sento passi rapidi e un grido, eccolo!
Corro e sento i muscoli delle gambe che si bloccano, non posso farcela a lungo - giro un angolo e mi infilo tra due auto. Tengo la testa basta e mi dico che è la fine. I passi vengono verso di me. E vanno oltre.

Sono vivo, ma stanchissimo. Mi alzo e barcollo verso il checkpoint.
Ci sono Yamato, Dev, Vampy, Fidiputt e Yamato Jr.
E un sacco di Hare Krishna che ci fanno fare un balletto (che non riesco a imparare, ma sono gentili e lasciano andare sia me che Dev dopo una decina di minuti a provarci).


Questo gioco è strano

Checkpoint 3: Parco Coop, Via Corleone

I miei compagni sono felicissimi di vedermi, mi avevano dato per spacciato e non credevano potessi ancora essere in gioco.
Ma come posso andare avanti? Sono distrutto e non riesco quasi più nemmeno a camminare. Invece, ora ci dicono che abbiamo solo 10 minuti per raggiungere il prossimo checkpoint, e che la zona pullula di rossi.

Corriamo. E, becchiamo di puro culo un radiobus  che si ferma a richiesta. Eccoci al checkpoint.
In realtà Yamato Jr. viene preso, ma è in zona sicura - comincia un litigio col rosso (io so bene come essere un inseguitore ti faccia diventare figlio di mignotta) che ci ritarda, ma alla fine ci lascia andare.

Eccoci al checkpoint 3, dove un gruppo di militari ci fa: fare flessioni, correre sulle scale, rotolare giù da una collina, saltare e fare tiro alla fune. facciamo tutto questo - al grido di Bastardi!


Infaticabili

Checkpoint 4: Scalinata Via Marie Curie

Ci riposiamo un po' alla zona sicura, e ci viene incontro Gremlin. Ormai è un rosso e ci avverte che intende inseguirci e trasformarci.
Il prossimo checkpoint chiudeva alle 22.30 - ma ormai sono le 23.00 (ci rendiamo conto come ci sia meno fiscalità su questo punto di quanto credessimo inizialmente). Valutiamo le opzioni: passare per Cadorna è un suicidio, quindi dobbiamo prendere le strade laterali - approfittiamo di una distrazione di Gremlin per lasciare la zona sicura e avviarci.
E io mi stupisco di quanta strada abbia fatto: era impensabile essere ancora in gioco a questo punto - chiamo la mia ragazza e le faccio sapere che forse, tornerò più tardi di quanto avevo detto.

Camminiamo nel buio, ogni gruppo di persone è un pericolo - di blu sono rimasti pochissimi - e vediamo nemici da tutte le parti: dietro ai bidoni e nascosti dietro le macchine. Teniamo sott'occhio ogni lato e mandiamo in avanti i meno affaticati come avanscoperte.
Passando per il parco di Pagano sentiamo grida e risate - ci avviciniamo cautamente dietro gli alberi, ma sono soltanto bambini che giocano sulle altalene.
Ci fermiamo a una fontana e Dev cerca la macchina da scrivere per salvare la partita.



Decidiamo di prendere la metro, e ci riposiamo e scherziamo - ci sentiamo come un plotone in guerra; a un passo della morte ma ormai così abituati da non sentire più la tensione. I rossi sono ovunque, ma ognuno di noi ne ha già avuta esperienza e sente di poterli affrontare ancora. E poi, ci fidiamo l'un dell'altro - siamo diventati un famiglia di bastardi.

Scendiamo a Cairoli e ci avviamo a piedi verso la Triennale. Siamo lontani dal centro della calca e quindi passiamo spediti, grazie anche a Vampy che si butta in avanscoperta.
Per strada incrociamo due figure, solito momento di tensione fino a quando non accertiamo che sono blu - si aggregano a noi: Vito e Salvo.

Infine il checkpoint, in mezzo alle candele uno spettacolo burlesque con uomini in frac e donne in reggicalze.
Siamo in ritardo, ma la nostra simpatia ha la meglio e la cara signorina flapper ci permette di assaggiare il suo vino.




E molti considerano l'idea di fermarsi qui


Checkpoint 5: Corso Garibaldi

La truppa è arrapata e Dev ci rimette in ordine: abbiamo ancora della strada da fare, manca un quarto d'ora e sentiamo che l'area è blindata. Non soltanto, ci raggiungono voci del Nemesis, un giocatore di rugby che apparentemente vuole mietere più blu che può.

Contiamo di passare per Parco Sempione, ma è chiuso - siamo quasi alla mezzanotte - giriamo intorno ma anche i cancelli laterali sono stati serrati. Vito e Salvo scalano la cancellata e ci invitano a fare altrettanto, ma non tutti i Bastardi sono convinti di poterla scalare - e i Bastardi rimangono uniti, se per avanzare dobbiamo lasciare qualcuno indietro, allora cercheremo un'altra strada.
Salutiamo militarmente Vito e Salvo e gli auguriamo una buona fuga (non li vedremo mai più).

Camminiamo sul bordo del parco, evitando ogni gruppo che scorgiamo. Stiamo tranquilli, così a testa alta che di tanto in tanto vediamo gruppi scappare da noi. Meglio così - informo gli altri - meglio sembrare rossi da lontano, piuttosto che sembrare blu.
Irvin bestemmia perché nel parco ha messo i piedi in una pozzanghera e ora ha le scarpe nuove inzuppate, al cellulare viene informato che i blu stanno venendo massacrati e che ci sono dei rossi speciali: un ninja che attacca dal buio e un altro travestito da spazzino.
Accanto a noi, in quel momento, c'è proprio uno spazzino.

Paura. Indecisione. Ma notiamo che è un vecchio - gli chiediamo la strada e ci riavviamo.
Poco dopo e siamo al Teatro Strehler, e ci mimetizziamo in mezzo alla folla di Milanesi bene che bevono e aperitivano, incuranti della notte di terrore in cui si trovano.

Siamo gli ultimi ad arrivare al checkpoint: degli zombi ci sguardano, discutono tra loro e infine ci timbrano le mappe; prima di chiudere il checkpoint alle nostre spalle. 





L'ironia di scappare dai vivi per raggiungere i morti

6. Checkpoint 6: Bar Picchio

La via più veloce è prendere la metro a Moscova, ma appena ci avviamo da quella parte ci corre incontro una folla di blu e rossi; urla nella strada, i Milanesi sono spaventati mentre decine di blu si arrendono e consegnano le fasce. Ci rifugiamo in un bar, aspettiamo che passino e cerchiamo di discutere la prossima strategia.
Prendere la metropolitana significa farsi prendere sulle banchine; andare a piedi significa correre (e siamo tutti esausti a questo punto, io con i muscoli bloccati e Irvin con le scarpe bagnate). Propongo di andare verso Lanza; conosco i vicoli qua intorno abbastanza bene e sono certo di poterci arrivare in fretta senza passare per le strade principali.
La discussione continua comunque, i Bastardi stanno perdendo la calma e non riescono a trovare una soluzione - ma con soli 20 minuti bisogna decidere subito.
Propongo una votazione - si decide di andare a piedi. Ci muoviamo, ma davanti a noi c'è un'intera orda di rossi e stanno avanzando.
'fanculo, andiamo a Lanza.

Guido la truppa attraverso i vicoli e i parcheggi e ci arriviamo facendo un giro largo (passiamo di nuovo dallo spazzino - ancora nostro amico). Arriviamo davanti al teatro Strehler e decidiamo di prendere il tram; si ferma uno - mi avvicino per chiedere indicazioni. 
Mi giro e vedo Yamato Jr. con la fascia rossa.

Mentre parlavo al conducente, gli altri avevano visto un gruppo di blu seduti sul tram - si sono avvicinati e un rosso nascosto aveva toccato il fratello di Yamato. Situazione dubbia: il rosso era su un mezzo pubblico, ma visto che noi non eravamo ancora saliti, insiste nel farsi dare la fascia blu.
Yamato è giustamente incazzato, non solo questo qua usava i suoi amici blu come esche, ma aveva pure abbandonato il gioco - ci informa che stava tornando a casa - e voleva un'altra fascia blu per puro gusto. 
Y. Jr. però ci promette di non trasformarci e quindi saliamo con lui sul tram che porta verso Duomo. Io gli dico che se vuole catturarci è nel suo diritto farlo e che forse a questo punto è ora di trasformarci in un gruppo di Bastardi rossi. Ma è un galantuomo e non lo fa.

Ormai sono le una; secondo la mappa il Checkpoint era già chiuso alle 11.30 - diamo per scontato che il gioco sia finito e decidiamo di farci vedere al Bar Picchio per una birra e finirla li. 
Sulla sostitutiva verso Porta Venezia (presa dopo il tram) sono molti i rossi e i blu che hanno abbandonato il gioco per stanchezza e non hanno molto interesse a noi.
Scendiamo a Porta Venezia e vediamo una ragazzina rossa che insegue i blu che scendono - tocca Yamato e tocca me.

Sta per farsi consegnare le fasce quando si lascia scappare che il checkpoint è ancora aperto.
Subito: Irvin, Dev, Vampy e Fidiputt si sparpagliano in direzioni diverse verso il Bar; Io invece mi ricordo che il regolamento permette a un rosso di prendere uno solo blu alla volta e che io sono stato preso per secondo - tecnicamente sono ancora in gioco.
Lascio Yamato e Yamato Jr. e scappo nella direzione di Irvin.
Ho imparato che non si deve mai abbandonare il gioco.



Un gruppo di rossi mi ha visto e comincia l'inseguimento - raggiungo il mio compagno e ci infiliamo in un vicolo dove ci riaggreghiamo con Fidiputt. Sembra conoscere la strada quindi lo seguiamo (nel frattempo Irvin maledice le sue scarpe umide e io maledico i crampi nelle gambe), dopo un paio di isolati ci assicuriamo di non essere più inseguiti.
Finalmente, siamo al sesto checkpoint. Ma è chiuso.

La signorina al bar ci dice che i gestori del checkpoint se ne sono appena andati ma forse li possiamo ancora raggiungere - di nuovo alla rincorsa, questa volta non per scappare, ma per raggiungere l'ultimo timbro: una cara ragazza con una grossa valigia ci sorride e ci chiede candidamente: vi sembra questa l'ora di arrivare?
Ci buttiamo in ginocchio e la preghiamo di timbrarci la mappa.
Acconsente. Davvero una cara ragazza.




Pretty please?

7. Ultimo checkpoint e festa finale, Paolo Sarpi

Dev non ce la fatta. Vampy sta raggiungendo l'ultimo checkpoint da sola.
Siamo rimasti soltanto io, Irvin e Fidiputt. Dei 9 che eravamo, due sono stati assimilati subito; altri tre li abbiamo persi per strada; l'altra è rimasta da sola.
Sono le una e siamo davanti al tribunale ad aspettare che passi il 12 per portarci alla festa: passerà tra mezzora.
Ormai di rossi non ce ne sono più; due blu ci sono passati accanto ma poi sono andati oltre piuttosto che aspettare.
Siamo stanchi, forse un pochettino scoraggiati - ma nessuno avrebbe davvero creduto di arrivare così lontano. Un mio amico ieri mi aveva detto di aver partecipato l'anno scorso, ed aver abbandonato dopo essere stato preso quasi all'inizio - io non pensavo che avrei potuto fare di meglio, ma invece eccomi qua. Ancora in gioco, ancora blu.

Ripenso alla serata: al breve periodo da rosso inseguitore; alla rincorsa per quella seconda fascetta blu che mi ha distrutto i muscoli nelle gambe (grosso errore da parte mia, avrei dovuto conservare le energie e cercato una preda più facile); al ritorno in gioco e il periodo passato da solo in territorio nemico; ai rischiosissimi bluff dove mi fingevo rosso o mi fingevo un passante qualunque; alla fuga e al nascondino dietro alle auto; ai checkpoint, dove gli organizzatori - sadici - ci facevano ballare o saltare o tirare alla fune, ben consapevoli che eravamo già esausti; al ricongiungimento con i compagni e la gioia di essere di nuovo con la truppa.

Passa il 12; raggiungiamo Paolo Sarpi. Vediamo gente con la fascia rossa, ma sono più interessati a inseguire l'ultimo tram per casa che a inseguire noi.
Sono le due. Raggiungiamo l'ultimo checkpoint. Ci prendono il nome e ci segnano l'ordine d'arrivo: siamo gli ultimi, o almeno tra gli ultimi.
Però ce l'abbiamo fatta. 

Epilogo

Sono le tre e mezza. Io, Vampy, Dev, Fidiputt, Gremlin e Irvin siamo a Porta Garibaldi. Mangiamo la salamella (vampy ha preso un panino vegetariano) e aspettiamo una sostitutiva che non arriva.
Dobbiamo raggiungere Centrale, nessuno di noi riesce a camminare. Riusciamo a malapena a parlare.
Attorno c'è un branco di movidesi Milanesi - vestiti eleganti e inebriati dai locali intorno. Noi siamo seduti sul marciapiede e non gli degniamo d'attenzione.
Per passare il tempo Gremlin legge un romanzo di Dragonlance e io discuto di come gli acchiappafantasmi non dovrebbero avere l'autorizzazione per la sirena in quanto impresa privata.
Siamo nerd, ma sopravvissuti comunque. E' il 7 Ottobre - oggi c'è il derby.
A nessuno importa.

We did it!

2 commenti:

  1. Wahahahahaha, grandissimo!
    il finale su Dragonlance e gli Acchiappafantasmi è geniale, sembra la fine di un film sugli zombie. Potrebbe essere Zombieland 2.

    Dai se quest'anno riesco a mettermi un po' più in forma e non lo fanno così tardi (sia come orario di partenza che come stagione) l'anno prossimo mi iscrivo anche io.

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  2. E io la prossima volta mi ricorderò anche di scaldare prima i muscoli ;-)

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Non fare il ninja, fatti sentire!