giovedì 20 dicembre 2012

5 film di Babbi Natali assassini

A che serve l'innocenza se non la puoi rovinare?

Il Solstizio incombe su di noi, caro mio amico di letture e di sventure; la bufera arriva sulle nostre case con furia e neve; il freddo di questo wunternacht si appiccica alle finestre e forma volti di fantasma che ci sguardano nel salotto in cui ci siamo accucciati - ma il camino è acceso, la televisione è pronta, la cioccolata calda anche. Quale miglior momento che questo per stare insieme alle persone più care e godersi qualche bel film con Babbo Natale che ammazza gente?

Dopotutto, non è forse questo lo spirito delle feste?

Che io lo voglia ammettere o no, l'horror occupa un posto di disonore al versante più basso del livello di apprezzamento culturale. Poco più di un gradino sopra a quello occupato dalla pornografia; il che spiega perché sia così facile che un attore o un regista di uno di questi mondi passi nell'altro, ma lo stesso non potrà mai accadere per i generi più rispettati, come quello drammatico.

L'horror è quindi lo zio rinscemonito della famiglia cinematografica mondiale, viene invitato ancora alle cene comuni (a differenza che la cugina zoccola) ma è tenuto in disparte, vicino al fratello buffone e quello militare, e ben lontano dalla serissima matrona col vestito grigio che siede a capotavola.

Ma essere un genere irrispettato può avere dei vantaggi: te la puoi prendere con chiunque e con qualunque cosa, puoi mostrare le peggio efferatezze, e nessuno ti dirà niente - perché tanto nessuno ti prende sul serio. 

Non esiste quasi alcuna icona culturale che non sia stato re-interpretato o sbeffeggiato sia dal porno che dal horror, e quindi puoi immaginare che le rivisitazioni pornografiche e le rielaborazioni horror della leggenda di Babbo Natale siano parecchissimi. E quasi tutti di lega bassissima.

Ma guardare un brutto film in buona compagnia è il modo migliore che conosco per legare le persone insieme; per farsi qualche risata e creare dei ricordi da rivedere con nostalgia tra dieci anni. E visto che è Natale, tanto vale che quei brutti film siano col panciuto barbone vestito di rosso

Chiaramente, i film con San Nicola che ammazza la gente sono più che soltanto cinque (qui comunque presentati senza alcun ordine di qualità, comunque spesso inesistente). Ma ho voluto guardare in dettaglio cinque dei più significativi rappresentanti del sottogenere - così da fornirti una lista di buoni/cattivi film da cui attingere per una bella rassegna in salotto, con popcorn e bevande calde, e tanta bella compagnia. Perché questo è il vero spirito del Natale.

1. Trasporto Eccezionale - Un Racconto di Natale
Rare Exports, di Jalmari Helander; Finlandia, 2010.


Preferisco decisamente questo a Madagascar

Chi meglio dei Finlandesi poteva affrontare il concetto del Babbo Natale mitologico e stritolarlo fino a lasciarlo irriconoscibile e indigesto? Dopotutto, Babbo Natale non è forse una proprietà delle terre del nord? E' giusto che siano proprio loro a fargli giustizia sommaria nella maniera appropriata!

Il film di Rare Exports ha una lunga gestazione, ed è il prodotto della cultura online: nel 2005, un'azienda pubblicitaria Finlandese, detta Woodpecker Enterprises rilascia sulla rete un cortometraggio - in esso, dei cacciatori della Lapponia sono mostrati alla caccia di Babbi Natali selvatici. Creature bestiali che, se trattate con cura e ben addestrate, potranno essere vendute sul mercato globale ad un altissimo prezzo.


Internet apprezza. Chiaramente.

L'idea di un universo alternativo dove Papà Natale non soltanto esiste, ma è addirittura un'esportazione Svedese di grande qualità rende questo mini film un vero piacere da guardare - ironico, certamente, ma capace anche di toccarti e di farti sentire pietà per quel povero Babbo Natale costretto ad agire contro la sua natura selvaggia.

Il meritato successo del filmato porta presto a un altro cortometraggio, ma qui la storia comincia a degenerare rapidamente nel campo dell'orrorifico: questo nuovo video è un filmato per soli esportatori, relativo alle modalità con cui il Babbo Natale debba essere trasportato - chi opera con tali creature deve riconoscere il loro odio innato per tutto ciò che è cattivo. Quindi, niente sigarette, né alcol, né bestemmie. E in caso di emergenza, calmare con biscotti al pan di zenzero.

Ed il mondo continua a condividere.

Il filmato, questa volta, ha cominciato a mitizzare i suoi Babbi Natali: essi rappresentano comunque lo spirito del natale, hanno delle debolezze (innocenza e pan di zenzero) e delle proprietà magiche innate (gli alberi di Natale che nascono dal loro cuore sepolto).

Il terreno è quindi pronto per un lungometraggio sull'argomento. E nel 2010, Jalmari Helander  ci alletta con questo film. Il quale prende un direzione un pochettino diverso: in esso un gruppo di minatori finisce col trovare qualcosa di strano durante i loro scavi - presto interviene un Americano, il quale sprona a continuare a scavare così da estrarre la preziosa (e gigantesca) creatura scoperta.

Qualche mese dopo, degli allevatori di renne della zona si ritrovano con l'allevamento decimato e tutti i loro profitti futuri eliminati. Danno subito la colpa a quei misteriosi minatori, i quali sono tuttavia scomparsi. 

A risolvere il mistero è il giovane figlio di uno degli allevatori, Pietari, il quale viene a conoscere le antiche leggende sul vero Padre del Natale: esso è un demone gigante, che flagella i bambini cattivi (essenzialmente, tutti) e li cucina in calderoni bollenti. E chiaramente, quella è proprio la bestia che è stata liberata!

Di tutti i film di Babbo Natale usciti quest'anno, 
proprio in quello dove ci ammazza dovevamo finire!

L'affascinante concetto del commercio di Babbi Natali viene quindi messo da parte (anche se verrà poi ripreso nei titoli di coda) in favore di una banalissima storia di antiche divinità risvegliate.

Il film procede tuttavia bene, focalizzandosi saldamente sui protagonisti e rimanendo serio nonostante l'assurdità del suo concetto di base - ma ho avuto forte difficoltà a scrollarmi di dosso l'idea che questo film poteva essere di più. Sopratutto nel ridicolo finale, dove il giovane Pietari si scopre giovane Bruce Willis e comincia a dare ordini assurdi a tutti gli adulti, i quali vengono tutti prontamente seguiti! 

La serietà del primo e secondo atto è quindi rapidamente fatto a pezzi nel terzo, e il film nella sua interezza non eguaglia neanche lontanamente il fascino dei due corti da cui è tratto. 

2. Sint
Di Dick Maas; Olanda, 2010.

Un film sorprendentemente educativo

Il bello di fare una rassegna di film dall'argomento così specifico è che ti costringe a guardare cose che non avresti mai visto altrimenti, e di scoprire cose che altrimenti non avresti mai saputo. Prendo come esempio questo Sint, film Olandese incentrato sulla rivisitazione della versione Olandese di Babbo Natale.

Lo ammetto, prima di vedere Sint non sapevo assolutamente nulla delle tradizioni nordiche riguardanti il buon San Nicola, ed ecco cosa mi ha insegnato: in Olanda arriva Babbo Natale proprio come negli altri paesi, tuttavia ad inizio mese, arriva anche un altro portatore di doni - tale Sinterklass (l'assonanza con Santa Claus è più che sola coincidenza) il quale viaggia a bordo di un nave a vapore il 5 Dicembre (presunta data della sua nascita) e porta doni a tutti quei bambini i quali siano stati buoni durante l'arco dell'anno. I doni prendono la forma di giocattoli e lettere di cioccolata, ma quei bambini i quali siano stati cattivi riceveranno invece una forta sculacciata e, nei casi più gravi, verranno messi dentro un sacco e portati in Spagna.

Ad aiutare Sinterklass nella sua impresa, interviene Zwarte Piet, un piccolo paggetto dai capelli ricci e il volto nero - forse perché coperto di fuliggine dall'essersi calato giù per troppi camini, o forse perché la tradizione deve ancora scrollarsi di dosso il suo involontario razzismo e ambire al ventunesimo secolo.


E' soltanto fuliggine, giuro! 
(ed è anche mio schiavo)

Ora che conosci la tradizione Germanica a cui si ispira, meglio ti potrai godere la sonora revisitazione datagli dal film: Sinterklass non era un buon vescovo come vuole la leggenda, bensì un malvagio prete oscuro intento a derubare i villaggi delle terre del nord, ad ucciderne gli abitanti e stuprarne le vergini. E la data del 5 Dicembre non è quella del suo compleanno, ma è il giorno in cui la sua nave venne data alle fiamme assieme al suo malvagio equipaggio, da parte di un gruppo di villici vendicativi. 

Da allora, ogni 5 Dicembre di luna piena egli ritorna, su un diabolico cavallo bianco e con un esercito di Zwarte Piet (neri per l'essere stati bruciati vivi) per uccidere chiunque incontrino e portare via più bambini possibili.

Entra in scena un gruppo di adolescenti di Amsterdam, pronti al loro ruolo di carne da macello, tra cui un tale Frank che presto ricoprirà il ruolo di protagonista. Entra in scena anche Goert, un poliziotto poco popolare tra i suoi colleghi, il quale rimane l'unico che crede ancora in questa terribile leggenda urbana.

Nell'arco di poco più di un'ora Sint e il suo esercito rapiranno bambini per tutta la città, e macelleranno tutti gli amici di Frank, il quale verrà rinchiuso perché sospettato degli omicidi, ma poi liberato da Goert (forte del suo ruolo di aiutante del protagonista) che lo porterà all'assalto della nave del Vescovo assassino

Bruciandolo assieme a quei bambini 
di cui il film (forse) si è dimenticato

Affatto un gran film, e anche poco horror - ma molto molto splatter. Con squartamenti e decapitazioni che farebbero felice qualunque fan del Grand Guignol.

E sicuramente il film dev'essere una goduria per gli Olandesi che sono cresciuti con la leggenda di Sinterklass (specie quelli che odiano il consumismo di cui la festa è spesso accusata) e che quindi possono maggiormente parteciparne alla parodia.

Il che mi fa pensare: perché non si è ancora tentata questa strada con l'italianissima Befana? Dico, dopotutto, non è forse una strega?

Di David Steiman, con Bill Goldberg; USA, 2005


Fanculo l'Europa. Torniamo in America!

Gli ultimi tre film di questo articolo saranno tutti Americani. E non potrebbe essere altrimenti vista la mole di film di natale che il paese a stelle e strisce ci vomita addosso ogni Dicembre. 

E' possibile che tu abbia già sentito parlare di questo Santa's Slay - anche se non dovrebbe mai essere passato per le sale - se non altro per la fama del suo protagonista panciuto: Bill Goldberg

Esatto, parlo del campione indiscusso della WCW e WCE; l'unico wrestler imbattuto che il wrestling abbia da offrire, e un tizio di cui personalmente non avevo mai sentito nominare perché - mi vorrai scusare - ma di guardare uomini sudati che fingono di spaccarsi sedie sulla testa non me n'è mai fregato davvero nulla.


Non fare tanto il figo, Drago, il massimo che hai saputo 

Innegabilmente 'sto Goldberg è parecchio famoso, e appese le sue gigantesche cinture dorate sul chiodo ha deciso di dedicarsi a una "proficua" carriera filmica, che comprende tali capolavori della cinematografia mondiale come Pronti alla RissaInfiltrato Speciale 2 e questo, meraviglioso, Santa's Slay.

E se dovessi indicare un film in lista che divertirebbe qualunque tipo di pubblico interessato a sprecare una serata a guardare una pellicola idiota e trash, sicuramente sceglierei questa. 

Eggià, perché Rare Exports non riesce a essere migliore dei video Youtube a cui si ispira; Sint è più adatto a un pubblico che sia cresciuto nella cultura Olandese; ma Santa's Slay è capace di catturarti fin dalla prima scena. Con uno spettacolare massacro di natale, che coinvolge sia Fran Drescher che James Caan!

Quello che si augurerebbe a chiunque 
abbia mai apprezzato La Tata 

Premessa: Babbo Natale non è un grassone simpatico portatore di doni, ma un demone infernale il quale - dopo aver perso una scommessa giocando a curling - è stato costretto a fingersi buono per 1000 anni. Ora, scaduto il tempo, è di nuovo libero di uccidere e portare sofferenza a tutti gli uomini di buona, cattiva o mediocre volontà!

Seguono quindi una serie di scene splatter a sfondo natalizio: bastoncini di zucchero trasformati in armi taglienti; stelle di Natale ninja; pacchi regalo bomba e pure un Chanukkiyah usato per infilzare un seguace di David (dopotutto, bisogna rispettare anche le tradizioni ebraiche).


L'unica persona che sarà capace di fermare il wrestler vestito di rosso è il giovane teenager Nicholas Yuleson, grazie all'aiuto del suo simpatico nonnetto (il quale dovrebbe vincere il premio Oscar per Nonnetto eccentrico più simpatico in un film di Natale, per quanto riesce nella parte) il quale conosce Santa Claus molto più da vicino di quanto ci dava a credere.

Ti potrei fare uno spoilerone, ma tanto è già evidente fin dall'inizio

Dovendo giudicare questo film, lo definirei un sicuro erede della tradizione Troma, ma con un budget un pochettino più elevato. Abbiamo tutti gli elementi tipici di quel genere di film: l'umorismo adolescenziale; il senso di dissacrazione; gli attacchi alla religione organizzata. E un sacco di scene narrativamente inutili inseriti al solo scopo di mostrare tette e uccisioni Natalizi.

Verdetto? Promosso! Sicuramente non stonerà alla tua festa di Natale per maladattati sociali.  

4. Natale di sangue
Diretto da Charles E. Sellier Jr, scritto da Paul Caimi e Michael Hickey; USA 1984


Il terrificante film del camino assassino

Di tutti i film di Babbi Natali massacratori ed assassini, quello più famoso è decisamente questo. Non è stato il primo (quell'indubbio onore spetta a To All a Goodnight, film che non appare in questa lista) e non è neanche lontanamente il migliore (se vuoi il meglio di questo genere pessimo, allora passa pure al prossimo in lista) ma è il più conosciuto. Probabilmente anche per il fatto che è stato quello che ha guadagnato di più, e per il fatto che ha prodotto cinque seguiti (anch'essi non in lista).

Il segreto del successo? Niente di speciale: film come Black Christmas (1974) e Halloween (1980) avevano già popolarizzato lo slasher e avevano stabilito l'idea per cui i film del genere dovessero svolgersi in periodi festivi. Quindi, l'idea di farne uno con l'assassino che si traveste da Babbo Natale non era sicuramente difficile - ma To All A Goodnight era uscito troppo presto: nel 1980 non era ancora esploso lo scandalo per i film slasher. 

Nel 1984, invece, il genere stava diventando talmente prolifico che il critico cinematografico Roger Ebert decise di condurre una feroce crociata nei suoi confronti, demonizzandolo per tutta l'America puritana. Il risultato - e non poteva essere altrimenti - fu un boom ancora più grande.

 Non guardare me, Roger. Sei tu quello che pretende 
che dei teenager ti diano ascolto

Ed ecco perché Natale di Sangue ha avuto più successo dei suoi predecessori. Ma è un successo meritato? Certo che no. Il film fa cagare. 

Le prime scene della pellicola sono le più esilaranti: il giovane Billy Chapman è un bambino che ama il Natale, finché non viene lasciato da solo col nonno pazzo, il quale decide di spaventarlo a morte raccontandogli di come Babbo Natale sia un pazzo assassino che massacra tutti. Dopo quest'allegra riunione di famiglia, sulla strada del ritorno, la famiglia si imbatte in un criminale vestito da  San Nicola e con la macchina in panne - poco interessato a ricevere assistenza, il simpatico criminale decide quindi di ammazzare il padre di Billy e stuprarne la madre.

Si suppone che dopo abbia chiamato il soccorso stradale

Qualche anno dopo, il giovane Billy - ora in orfanotrofio - viene picchiato dalla Madre Superiora per il fatto di odiare il Natale e per aver visto due che facevano all'amore di nascosto. Penso che vedi la direzione in cui il film si sta dirigendo vero? Esatto! La peggiore psicologia popolare su questo versante del parrucchiere!

Fatto sta che Billy crescerà, diventerà un uomo grande e grosso, sarà costretto a lavorare in un negozio di giocattoli e sopratutto, gli verrà chiesto di vestirsi da Babbo Natale! 

Non serve altra molla: impazzisce e ammazza tutti.

Ma sempre in modo festoso

Come film lascia parecchio a desiderare quindi, ma l'umorismo involontario di alcune delle scene è inappagabile: quella in cui dà un taglierino come dono a una bambina visibilmente delusa dal regalo, e quella in cui decapita un slittista notturno. E poi, l'inutile ammazzamento della scream queen per eccellenza Linnea Quigley, con l'ausilio di una comoda testa di cervo.

Not Safe For Work. Poi fai tu.

5. You Better Watch Out
Scritto e diretto da Lewis Jackson; con Brandon Maggart; USA 1980


Il più bel film di Natale. Se avessi dei figli gli costringerei a guardarlo, 
e li punirei se non gli dovesse piacere (cit. John Waters)

Darò per scontato che tu sappia già chi sia il Waters della citazione sopra, il famoso re del trash e regista del film Pink Flamingos. E' un personaggio notoriamente controculturale, e quindi quando lui definisce un film il migliore film di Natale di tutti tempi sai che avrai a che fare con qualcosa di fuori dai canoni ma artisticamente significativo.

E questo è decisamente il caso con You Better Watch Out (distribuito con il titolo di Christmas Evil, contro il volere del regista che preferiva il primo titolo). 

Lewis Jackson, regista della pellicola, poteva diventare uno dei grandi - secondo me aveva il talento e la visione necessaria per realizzare film che, se non sul pubblico di massa, almeno avrebbero influito su quello d'essai. Con tanto rispetto per Hitchcock e una forte influenza autoriale, aveva il talento e l'entusiasmo per entrare nella top. Peccava forse solo un po' di capacità

Questo sarà il suo primo e unico film. Una pellicola commissionatogli da dei produttori avidi di cavalcare il successo di quegli stessi slasher che avevano ispirato Natale Rosso Sangue. Ma a differenza di quel film (che comunque uscirà quattro anni dopo) questo non ha mai avuto lo stesso successo commerciale:

Infatti, Jackson prese la commissione e lo trasformò in un film personale, serio, incentrato totalmente sul suo protagonista, Harry (Brandon Maggart, anche lui estremamente investito nel progetto) e la sua insana ossessione per il natale. Decisamente non quello che si aspettava il pubblico di allora, ma capace di colpire fortemente i pubblici underground di oggi.

Prova a non sentire dello sconforto. Ti sfido.

Di Harry osserviamo i ricordi (la sua malattia mentale deriva dall'aver visto suo padre vestito da Babbo Natale che se la faceva con la mamma - non una gran spiegazione, ma il film si fa perdonare); lo vediamo che si sveglia in una casa perennemente addobbata a natale; lo accompagniamo nel suo lavoro in una fabbrica di giocattoli (producendo giochi che starebbero meglio sulle bancherelle dei cinesi, ma il budget era quello che era); lo seguiamo mentre osserva i bambini di nascosto, e li inserisce nel suo grosso libro - una colonna per i buoni, una colonna per i cattivi.

Harry è malvisto dagli operai della fabbrica (i quali lo disprezzano per il fatto che è stato promosso a manager) e considerato debole da parte dei suoi colleghi nelle alte spire (che lo vedono come eccessivamente idealista). Suo fratello, poi, lo tratta con particolare disprezzo e lo considera un minorato mentale.

Come gli possa essere venuta un'idea del genere, 
lo sa solo lui

La discesa nella follia culminerà la notte di Natale: con Harry che indossa i panni di Santa Claus, ruba i giocattoli dalla fabbrica (portandogli a dei bambini malati a cui la management mostrava disinteresse), premia i bambini buoni e ammazza quegli adulti che l'hanno maltrattato.

Ma prima ancora di quel momento, il film mi aveva ipnotizzato con l'attenzione insistita che poneva sul suo protagonista; con i tagli audaci che contrapponevano una scena di Harry che ride e piange con indosso la barba bianca a una deprimente panoramica delle vetrine natalizie di Times Square; con l'uso continuo di motivetti natalizi distorti, fino a sembrare infernali. Il natale trasformato in un incubo fatto di renne di plastica e luci colorate, pacchianerie assortite di plastica rotta.

Il momento più bello, ma anche più snervante.

La mia opinione di questo film è evidentemente alta, ma non perché sia ben realizzato - da questo punto di vista ha più che soltanto una manciata di scelte registiche dubbie: la citazione inutile da Psycho quando Harry fa a pezzi degli Yuppie sulle scale di una chiesa; l'uccisione con l'addobbo di natale; i genitori infuriati che cominciano a inseguire il nostro protagonista con le torce, come se fosse il mostro di Frankenstein!


Questo film è più pazzo di me!

Ma la cosa più stupefacente è che You Better Watch Out - Christmas Evil è indubbiamente un film d'autore. Magari non di un Hitchcock o di un Lang (Jackson si era ispirato a entrambi di questi), ma di un regista e di un attore che hanno buttato tutte le loro forze in una produzione nella quale hanno creduto dall'inizio alla fine.

Oggigiorno è un vero film di culto, e Jackson attraversa gli Stati Uniti proiettandolo e discutendone con gli appassionati in compagnia del mecenate John Waters. Considerando come molti grandi registi abbiano cominciato le proprie carriere realizzando film di livello altrettanto basso, non ho dubbi che Jackson avrebbe riconosciuto gli errori fatti in questo film e poi realizzatone di molto migliori. Ma purtroppo, il fato gli ha voluto male e questo è stato il suo unico lavoro come regista.

Peccato, ma comunque un gran bel dono di Natale!

E ora a nanna, bambini!


Spero quindi che questa lista ti potrà ispirare nell'organizzare una bella serata Natalizia un po' trash e un po' splatter - se vuoi divertirti con gli amici, consiglio Santa's Slay, seguito da Sint; se invece vuoi passare una serata più slasher allora buttati senza remore su You Better Watch Out - Christmas Evil e Natale di sangue (Per quanto riguarda Rare Exports, bastano i filmati su YouTube).

O forse manca qualcosa? Qual'è il tuo film di Natale preferito?




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