lunedì 10 dicembre 2012

5 frasi sul cinema che non sopporto più

Mi riconosco nel petto scolpito ed il grido femminile di Flanders.
Senza il petto scolpito. 

Sai, quando ho cominciato questo blog volevo tentare di essere positivo, di parlare delle cose che amo con rispetto e apprezzamento. Ritenevo l'internet un posto brutale, pieno di critici senza cuore sempre pronti a saltare alla gola dei loro telefilm e film preferiti. A massacrare i loro intrattenitori, a farli a botte per il fatto che non hanno intrattenuto come dovevano. E io volevo essere l'eccezione.

Ma poi è successo una cosa strana: questo post è diventato il secondo post più popolare del Drago di Plutonio. E' il post più cercato in rete, e quello più citato. Perché? Essenzialmente perché sparla.

Aprire questo blog mi ha insegnato tante cose - e non soltanto che il verdana è il font migliore per la lettura sul cellulare - mi ha insegnato anche che se la rete è un posto brutale fatto di sparlatori e troll e flammatori e bulli pronti a gridare fail!, la colpa è solo del pubblico. Perché all'internet piace sparlare. 

L'anno, 2012. Il luogo, cyberspazio. 
Territorio brutale pieno di cattiverie su Keanu Reeves.

Quindi mi adeguo alla massa. Mi faccio cattivo. E sparlo del pubblico.

Di quei cinema-andanti che non riescono ad esimersi dal dire banalità. Esatto, quelli che sono già pronti con giubbotto e ombrello appena partono i titoli di coda; quelli che ridono ogni volta che un qualche animale animato cade o inciampa o dice una frase con leggera accentuazione regionale; quelli che sono convinti che Star Wars e Star Trek siano la stessa dannata cosa!

Ci sono certe frasi che non ho mai sopportato. Frasi pronunciate da gente come quella descritta sopra, a volte anche pronunciata da amici - anche da compagne. Ogni volta che le ho sentite ho resistito la tentazione di salire sul palco del cinema e di gridare il mio rancore verso il pubblico. Ho mangiato, masticato e ingoiato.

Non più



Ora. Dico. Basta!

Le frasi banali sul cinema che non sopporto sono molte più che soltanto cinque - ma me le farò bastare. Devo farlo, altrimenti rischio di dare di matto clinico. Già ora, mentre scrivo queste parole, ogni battito della tastiera è più forte del precedente. Il che lo dice forte sulle mie effettive facoltà mentali e le mie reali priorità.

Quindi eccole, le cinque frasi sul cinema pronunciate da tutti i pubblici di tutto il mondo e che non voglio più assolutamente sentire

Ma prima di cominciare faccio una richiesta: se a leggere queste parole c'è qualche mio amico o vicino - chiedo aiuto. Sto passando un giorno di vacanza a scrivere una lista estremamente emotiva su una questione decisamente di poco conto. Non sono più del tutto sano di mente.

1. E' un film carino


Soltanto carino? Questo film è epico!

Quando vai al cinema, a volte rimani fregato. E' inevitabile, è anche in un certo senso la magia dell'esperienza; quando entri nella sala, almeno che tu non abbia già visto il film a cui stai per assistere, non puoi mai essere certissimo di uscirne soddisfatto.

Nessuna recensione ti potrà mai salvare da questo, di tanto in tanto una delusione ti capiterà. Proprio per questo, quando un film ti colpisce davvero, ti lascia emotivamente esaltato o distrutto - non vedi l'ora di dirlo a qualcun altro.

E non gli dici che il film è carino. Gli dici che è un fottuto spettacolo! Che sei scioccato e sconvolto e scombussolato da quanto è stato bello! Sei un illuminato; hai toccato il cielo ed era fatto di celluloide!

Ho visto Dio. Ed era Bruce Willis.

Com'era il film, allora? Carino.

No. No! Un film non può essere soltanto carino. O era stupendo, o hai buttato i tuoi soldi nella pattumiera - di nuovo. Non esiste carino.

Se il film non era stupendo, va bene. Lo accetto. Ci sono passato anch'io. Magari ha altre qualità che me lo faranno piacere - magari è divertente, magari è per un pubblico di diverso tipo, magari necessita di più visioni. Possiamo sederci e discuterne.

Ma. Carino. No!

Non mi dice niente. mi dice soltanto che non è classificabile, che non è piaciuto per niente ma non si vuole ammettere di aver sprecato i soldi. Chi dice che è carino non ha neanche voglia di capire perché non sia piaciuto. E' stata soltanto un'altra serata sprecata; da lasciare in quella melma dei ricordi da perdere per sempre.

Perché se un film ti lascia addosso soltanto carino significa che non ti ha toccato, neanche in negativo. E un film che non ti tocca è il peggior tipo di film che esista. E' un film inutile.

2. Era meglio il libro



Tenetemi forte. Mi sto trasformando in Brandon Frasier!

Ho preso un paio di pillole dall'ultima frase e quindi dovrei avere abbastanza forza di volontà per mantenermi calmo e logico nell'affrontare questa.

Personalmente, ritengo che la tradizione di trasformare libri popolari in film - nonostante risalga quasi agli inizi del cinema - sia sempre stata una cattiva idea: romanzo e film hanno due modi completamente diversi di raccontare. Il primo può concedere più tempo ai personaggi e alle vicende, il secondo è costretto ad arrivare al punto in due ore circa.

Con questo non voglio fare pensare che io ritenga il cinema un'arte minore rispetto alla narrativa. Tutt'altro, semplicemente diversa. Forse meglio portata alla trasposizione di racconti brevi, o opere teatrali. Ma non proprio dei romanzi.

Quindi, chi attacca un film perché rispetto al libro ha dimenticato dei pezzi o tralasciato dei personaggi sta facendo la parte del bullo: se la sta prendendo con quello più piccolo soltanto perché non è in grado di tenere testa agli altri bambini più grandi.

Il cinema ha regole diverse, che vanno seguite se si vuole costruire un racconto che funzioni. Piuttosto che soltanto una riproduzione esatta del libro soltanto per soddisfare i fan 

E' chiaro per tutti? Ora, scusatevi col Prigioniero di Azkhaban.

Posso capire che qualcuno ami tantissimo il Signore degli Anelli, o The Hunger Games oppure il romanzo da cui hanno tratto Die Hard. Ma il fatto è, quando si pronuncia una frase del genere, non si fa che svilire l'arte del cinema.

A quella persona non interessa vedere un film, vuole soltanto rileggere il libro. Riprovare le stesse identiche emozioni della prima volta. Se non sono le stesse, se le vicende non seguono lo stesso ordine, se la carta da parati è blu invece che verde - allora non sarà mai contento.

A quel punto mi viene da chiederti: ma perché diavolo sei venuto al cinema? Solo per ricordare a tutti gli altri che tu hai letto un libro da cui è stato tratto un film, e che quindi sei intellettualmente superiore?

Per me, cambiare la storia di un libro per meglio adattarlo al cinema è una necessità. E' chiaro che non mi riferisco a casi estremi come quello del Tagliaerbe; ma se qualcuno decide di rinominare il personaggio di Asha Greyjoy in Yara Greyjoy (per la ragione logica che, d'altronde, c'è un altro personaggio col nome simile) non lo prendo mica come un attentato alla vita!

3. Ha una bella fotografia



La fotografia? Sopravvalutata!

Assieme alla frase sul film che è carino, questa è la seconda frase più pronunciata da chi vuole giustificare il suo biglietto del cinema buttato pesantemente nel cesso.

Il film era banalissimo, il biglietto costava troppo, ha cominciato a piovere appena usciti dalla sala e la sua ragazza lo ha lasciato tra il primo e secondo tempo - però il film aveva proprio una gran bella fotografia!

Il film della foto sopra ha una bella fotografia: decantata da ogni parte ci sia un libro eccessivamente prezzato sul cinema della seconda metà del '900 - Gordon Willis è stato un maestro imbattuto, e Woody Allen lo aveva scelto appositamente per via della sua fama e talento.

Ma sai un'altra cosa? Manhattan è un capolavoro indistintamente dalla sua fotografia, per quanto impeccabile. Il talento del cinematographer si è incontrato col talento del regista, con quello degli attori, e con quel barlume di qualcosa che alcuni chiamano je ne sais quois e che io chiamo culo fottuto - Risultato? Uno dei migliori film di Woody Allen.

Non nella foto: uno dei migliori film di Woody Allen

La fotografia, quindi, è un elemento decisamente importante nella composizione di un film - ma non quello decisivo. Per un nascente direttore della fotografia, magari guardare un film brutto ma con un bella mise en scène potrà essere interessante - ma per quel cinema-andante che è appena uscito dall'ennesimo treno disastrato di Tim Burton, con Johnny Depp truccato e Helen Bonham Carter messa lì sappiamo noi tutti quanti perché - dire che ha una bella fotografia è inutile.

Molto meglio semplicemente abbassare la testa sotto la pioggia battente, perdere una lacrima per la fidanzata scappata e ammettere direttamente al proprio biglietto da 15 Euro del sabato: questo film non è carino, questo film non ha una bella fotografia. Questo film è una merda!


4. Ho paura per questo film

Ho paura che questo film sia brutto:
se così fosse Peter Jackson guadagnerebbe meno milioni

Uh oh. Sento che le mie pillole stiano perdendo il loro effetto, se per gli ultimo due della lista sono riuscito a mantenere quello che poteva almeno sembrare una parvenza di logica, per quest'ultimo dubito seriamente di riuscirci.

Paura? Cosa? Paura?!

Perché mai dovrebbe qualcuno avere paura di un dannatissimo film! Posso avere paura dei serpenti, delle malattie infettive, di un martello che mi cade in testa passando sotto un terrazzo. Ma un film?

Ok. Magari là fuori esiste un super appassionato del Grande Gatsby, che l'ha letto e riletto per ben due volte. Ma che gliene frega a lui se Baz Luhrmann ci tira fuori una stronzata? Cos'è il peggio che potrà mai capitare? Improvvisamente, forse, tutte le biblioteche dovranno ritirare l'opera omnia di Fitzgerald da Di qua del paradiso a quello lì che tentava di scrivere nel bel mezzo di un infarto? 


Lo so, è scioccante. Ma il film mi ha aperto 
gli occhi su quanto facessero schifo tutti i suoi libri

Potrei capire la frase spero proprio che questo sia un bel film. Dopotutto, è quello che speriamo tutti noi prima di vedere qualunque film. Che sia tratto da un romanzo che amo, da un videogioco a cui sono appassionato o anche solo da un fumetto che magari non ho mai cagato ma leggerò appena prima della proiezione per fare la figura di quello che ne sa.

Si spera sempre nel bel film, insomma; a volte va bene e a volte va male. Ogni tanto ti ritrovi con Il cavaliere oscuro ritorna e a volte ti ritrovi con Howard e il destino del mondo.

La vita va avanti, un brutto film non rovina il materiale da cui è tratto. Al massimo ti porta a pronunciare quella frase, quella carica di un po' di presupponenza: ne hanno fatto anche un film, ma è stato rapidamente dimenticato.

Quindi, di che avere paura? Siamo, o non siamo forse sopravvissuti tutti ai prequel di Star Wars?

5. Gli effetti speciali non reggono oggi


Non so proprio di che parli


Ed eccola, la frase più infuriante di tutti. La tipica frase di quello che vuole rinnegare, sputare addosso, ignorare come mai stato, l'intera storia del cinema. 

Mi era capitato proprio alla fine della proiezione di Prometheus, sentire il branco di ragazzini sgranocchia-popcorn che stava alle mie spalle denigrare così il primo Alien: a me non piace quel film, perché vuole essere ambientato nel futuro ma gli effetti speciali sono quelli degli anni Novanta.

Chiaramente, la rabbia si è destata in me: passi il fatto che per loro gli anni Novanta sono così lontani nel passato che non li sanno distinguere dagli ultimi anni 'Settanta. Passi il fatto che il ragazzino non vuole neanche fare uno sforzo di immaginazione per immaginare che un film sia ambientato nel futuro anche se è stato girato nel passato. Ma quello che non lascio passare è questo: avevano appena finito di vedere un film dove il massimo dell'effetto speciale era un gigante blu e un calamaro in computer grafica, e se la prendevano con l'Alien originale del '79?

Di tutti i film che potevano scegliere, Alien era il meno appropriato: quel film non li ha nemmeno gli effetti speciali. Realizzato con un budget da stringa di scarpa, ogni scena doveva essere accuratamente illuminata e riempita di vapore e ombre appositamente per nascondere il fatto che gli effetti speciali non se li potevano  permettere.

E non lo dico per cecità nostalgica, lo affermo con la forza di chi sa di avere ragione: il film regge ancora bene oggi. Proprio per il fatto che nascondeva gli effetti speciali, invece che sbatterteli alla luce del sole.


Effetti speciali. Alla luce del sole.

Guardiamo invece la scena postata sopra, uno degli esempi migliori di cattivo uso degli effetti speciali recenti: il film è del 2003, quindi nel periodo post-boom della computer grafica, il budget era di più di $130.000.000. Il risultato? Pantaloni viola mal-allignati e un Hulk che sembra appiccicato sulla pellicola con lo scotch. Evidentemente questi sono gli effetti speciali stramoderni che fanno tanto impazzire i ragazzini d'oggi.

Il fatto è che una volta - vista la pochezza dei mezzi - non si poteva mostrare un effetto speciale abbastanza a lungo perché il pubblico si rendesse conto che era finto; esso andava invece ben integrato con i movimenti della telecamere e il taglio della pellicola. Effetti speciali particolarmente grossi venivano evitati già nella sceneggiatura, se non si aveva il budget, e quelli particolarmente difficili venivano realizzati attraverso ingegnosi usi di quel meccanismo chiamato cervello.

Oggi? Tutto al computer. Il che significa che le sceneggiature possono avere tutte le esplosioni, e tutti i mostri giganti, e tutti i robot assassini che vogliono - tanto sarà realizzato in digitale. Peccato che gli effetti speciali digitali di oggi non sempre facciano un buon lavoro, perché se non hai talento quello che apparirà sullo schermo saprà sempre di finto.

Quante volte ti sarà capitato di guardare una scena d'azione e renderti conto che quel Neo che combatte contro cento agenti Smith, in realtà è un pupazzetto CGI che combatte contro altri pupazzetti CGI? 

Dal punto 3:26. Chiudo il mio caso

Ti rovina l'intero effetto. E' praticamente non molto diverso che vedere il classico zip sulla schiena di un mostro degli anni '50. E' il classico tipo di scena che verrà preso per il culo neanche tra 20 anni.

Ed ecco la vera ragione per cui odio la frase, gli effetti speciali di quel film non reggono bene oggi: presuppone che i film abbiano una data di scadenza. Passati venti o trent'anni, non si possono più guardare - la magia è rovinata perché gli effetti speciali sono quelli del passato. 

E' un atteggiamento ignorante, tipico del consumatore incallito che compra un nuovo smartphone all'anno; che butta cinquemila Euro su un televisore solo per poterci sfoggiare l'Era Glaciale 3 in HD; che dibatte per ore la differenza tra un prodotto Apple e uno Samsung, e poi li acquista entrambi.

Quest'uomo vive in un mondo senza storia. Il suo cinema è triste ed è poca, perché non vivrà mai le emozioni dei film del passato - così intenzionato come è a giudicare i film solo in base alla loro attualità, ha dimenticato che l'intero mondo in cui vive è frutto della storia che l'ha prodotto. 

Ma prima o poi quell'uomo smetterà di correre, e la cultura del consumo che lui ha continuato ad alimentare non si fermerà con lui: usciranno nuovi prodotti, e nuovi film e nuovi videogiochi, e la grafica e gli effetti speciali saranno un qualcosa di mai visto. Ma lui sarà appiccicato li, tra il 2010 e il 2025, incapace di smuoversi da quei quindici anni in cui lui era giovane abbastanza e aveva i soldi abbastanza per seguire il progresso. Si lamenterà del presente e ricorderà con amara nostalgia il passato.

Diventerà, insomma, il peggiore dei nostalgici. 

E ora che ho finito, e che gli effetti delle pillole sono cessate, penso che andrò a ululare alla luna. 


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